Il premier italiano mantiene un delicato equilibrio internazionale su alcune sue questioni ideologiche.

Il premier italiano Giorgia Meloni al vertice del G7 con il suo omologo britannico Rishi Sunak e il presidente francese Macron.Getty


  • Durante il G7 di Hiroshima, è stato criticato dal leader canadese per la sua posizione contro i diritti LGTBI


  • Dopo l’incendio scoppiato qualche giorno fa a livello diplomatico con la Francia, la situazione con Macron sembra stabilizzarsi


  • Il leader ha cercato di mantenere una reputazione internazionale fin dall’inizio della legislatura, ma non sempre ci è riuscito

Uno dei grandi obiettivi del premier Giorgia Meloni dallo scorso ottobre è diventata la capogruppo di governo in Italia a dimettersi su di lui sono sorte opinioni a causa delle sue origini nella militanza politica post-fascista. il loro primo incontro Sono in Europa, in particolare a Bruxelles, e in questi mesi ha seguito un’importante agenda internazionale che lo ha portato a diversi importanti incontri bilaterali, come quelli tenutisi a novembre con il leader cinese Xi Jinping o con il primo ministro indiano. Narendra Modi. Oltre a puntare su un forte atlantismo ed europeismo lo ha dimostrato ancora una volta solo pochi giorni fa quando ha potuto ospitare a Roma il presidente ucraino Zelensky. È proprio questa questione che più lo accomuna a livello globale alle alleanze occidentali, ma alcuni suoi discorsi interni, come quelli relativi ai diritti di immigrazione o LGTBI, raggiungono orecchie internazionali, creando attriti diplomatici.

All’inizio della giornata picco dal G7 di Hiroshima, mentre in Italia un’alluvione che non si vedeva da decenni ha devastato l’Emilia Romagna, La Meloni ha incontrato in un incontro bilaterale il leader canadese Justin Trudeau. Poco dopo l’inizio dell’incontro tra i due, la rabbia del presidente del Consiglio italiano è stata esposta alla stampa dopo che le critiche sono arrivate direttamente per lui. Collega canadese che si dice “preoccupato per alcune delle posizioni che l’Italia sta assumendo rispetto ai diritti LGTBI” e aggiungendo che “non vedo l’ora di parlarti”, ha salutato la Meloni. In diverse foto diffuse dopo l’incontro si vede un primo ministro italiano irritato e i media canadesi hanno affermato che lui stesso ha giustificato la decisione presa in conformità con quanto decretato dal tribunale.

Di questo scontro, ripreso anche dalla stampa italiana, Arriva pochi giorni dopo che l’Italia ha avuto nuovi scontri con la Francia sulle recenti politiche anti-immigrazione del governo di destra. ed in generale gli incarichi ricoperti dai rappresentanti dell’Esecutivo. All’inizio di questo mese il ministro degli Esteri e vicepresidente di Forza Italia avrebbe dovuto recarsi a Parigi per incontrare i suoi omologhi, ma all’ultimo momento ha annullato, precisando che Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha “insultato” l’Italia criticando la gestione della migrazione di un paese transalpino, ha detto che “Meloni è stato eletto perché ha promesso che vedremo quello che vedremo e alla fine quello che vediamo è che il problema non si ferma, ma si ingigantisce perché l’Italia sta attraversando una grave crisi migratoria. ” Insomma, ha bollato la Meloni incapace.

Il governo di Macron intende affrontare Bruxelles e legiferare sull’immigrazione dov’è la Francia che ha l’ultima parola sull’immigrazione irregolare, che metterebbe la Francia come il paese più radicale in materia di leggi sull’immigrazione, anni luce indietro rispetto all’Italia e si interroga su quale struttura politica decida, se è il paese o una decisione della Commissione europea.

Un dissidio che ha avuto un chiaro precedente quando, questo autunno, nella prima crisi migratoria della Meloni, la Francia è stata “costretta” ad aprire le porte alla Ocean King, una delle navi umanitarie che attendevano da giorni a terra. paesi transalpini per salvare alcuni migranti. Questo momento ha rafforzato i rapporti diplomatici tra i due Paesi, non sempre facili, ma che ora vengono dai bei tempi dopo l’affiatamento tra l’ex premier Mario Draghi e il presidente Macron. La critica allo Stato francese in questa occasione è più pesante rispetto a qualche mese fa perché arriva in un momento più delicato, eperché il fenomeno delle migrazioni ha acquisito cifre davvero rilevanti. Nei primi quattro mesi del 2023 sono arrivate in Italia quattro volte più persone rispetto all’anno precedente, ca 40.856 quando, nel 2022, sono poco più di 10.000.

Le tensioni si sono allentate qualche giorno fa quando il presidente Macron ha fatto un passo indietro e ha teso la mano a Giorgia Meloni. Il premier italiano non ha fatto mistero di aver vinto la sua prima battaglia ideologica contro Macron, anche se il mondo intero sa che Macron ha in realtà l’ideologia di cui ha bisogno in ogni momento. Dopotutto, Macron lo ha fatto ottenendo risultati picco del Consiglio d’Europa recentemente riunitosi a Reykjavik dove ha affermato chiaramente che “l’Italia non può essere lasciata sola ad affrontare le pressioni dei flussi migratori” e ha anche dichiarato di essere impaziente di incontrare la Meloni per lavorare insieme su questa complessa, e ancora aperta, questione prima del dibattito in sede europea che si auspica che i Paesi del Mediterraneo possano essere definitivamente aperti in profondità. Sempre nell’ambito del G7, dopo la brutta notizia dell’alluvione arrivata dall’Italia, il presidente francese ha voluto trasmettere parole di sostegno. con i leader italiani e disponibile ad aiutare con tutto ciò che è necessario.

Alberto Baroffio

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