Guadalajara (Messico), 21 giugno (EFE).- Lo stilista italiano Pietro Ruffo, noto per le sue collaborazioni con il marchio Dior, tiene una mostra in Messico con riflessioni sulla crisi climatica e l’impatto umano sul degrado ambientale.
In occasione dell’inaugurazione di una mostra a Guadalajara, nell’ovest del paese, l’artista ha sostenuto che la crisi climatica e il riscaldamento globale a volte vengono liquidati come questioni superficiali, quindi l’arte è un buon modo per riflettere su questi temi.
“Parlando di cambiamento climatico, potremmo pensare che sia una cosa normale, perché lo vediamo in televisione, lo vediamo sulla carta, ma trasmetterlo attraverso la cultura e la bellezza può essere una chiave leggermente diversa”, ha detto durante la presentazione. “Giardino negli ultimi giorni”.
La mostra ha sede presso il Museo d’Arte di Guadalajara ed è co-creata con l’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico, l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles e le organizzazioni LA Art Show e DIVERSEartLA.
Con interventi su tela e installazioni video, Ruffo esamina la migrazione e come gli esseri umani influenzano la scarsità delle risorse naturali.
Gianni Vinciguerra, direttore dell’Istituto di cultura italiana in Messico, ha sottolineato che Ruffo aveva mostrato preoccupazione per le impronte lasciate dall’uomo nel tempo.
La mostra serve come una sorta di mappa storica su cui gli artisti tracciano le ere planetarie e le loro trasformazioni, soprattutto nel secolo scorso, ha spiegato.
Ruffo è oggi uno degli artisti italiani più riconosciuti.
Le sue opere fanno parte delle collezioni di musei e fondazioni private come i Musei Vaticani; Banche tedesche; Museo d’Arte Moderna di Bologna; Museo d’Arte Contemporanea di Roma, tra gli altri.
Il “Giardino degli Ultimi Giorni” resterà a Guadalajara fino al 1 ottobre per poi risiedere presso l’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico.
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