I Ventisette hanno aperto la strada alla riforma della politica dell’immigrazione con il sostegno italiano

L’amministrazione Meloni ha appoggiato il testo dopo lo scetticismo dei giorni scorsi. Tuttavia, il rifiuto da parte dei paesi migranti del sistema di quote obbligatorie non convince ancora Polonia e Ungheria.

Mercoledì i 27 paesi hanno dichiarato che esiste una maggioranza sufficiente per definire la loro posizione sui principali meccanismi di crisi nella riforma delle politiche di asilo e migrazione dell’UE, superando così gli ultimi ostacoli che il governo e il Parlamento europeo potrebbero incontrare. proseguire i negoziati con l’obiettivo di concludere il patto sulla migrazione prima della fine della legislatura europea nel giugno del prossimo anno.

Il mandato del meccanismo è stato adottato nel corso di un incontro a livello di ambasciatori a Bruxelles, come riportato successivamente da varie fonti diplomatiche Germania e Italia hanno risolto una disputa che li divideva sulla situazione delle ONG che svolgono attività di salvataggio nel Mediterraneo.

Viene proposto un nuovo meccanismo situazione straordinaria dove i governi sarebbero costretti a sostenere uno o più Stati membri sopraffatti dalle pressioni migratorie alle loro frontiere, indebolendo in pratica le quote obbligatorie di ricollocazione in quanto offrono “solidarietà à la carte” con varie forme di compensazione finanziaria per evitare questa distribuzione. carico di entrate.

Rifiuto dei paesi che entrano a sistema di quote obbligatorieTuttavia, questo non è ancora convincente Polonia e Ungheriache respinge categoricamente ogni responsabilità nella gestione della migrazione degli altri partner dell’UE e resta contrario all’accordo raggiunto.

Lui Parlamento Europeo (PE) ha avvertito oggi che “il tempo stringe” per raggiungere un accordo. In un dibattito alla sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, il vicepresidente della Commissione europea per la Migrazione, Margherita Schinaha sottolineato che l’Europa si trova di fronte a una “finestra di opportunità” per chiudere l’accordo su migrazione e asilo, e ha insistito sul fatto che l’Europa deve raggiungere rapidamente un accordo per “non dare benzina” ai “nemici della democrazia” di fronte all’Europa. elezioni nel 2024.

Alberto Baroffio

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