35 bar e locali in pochi metri: la vita notturna nella città metropolitana di Napoli è da tempo un orrore per i suoi cittadini. Dopo ripetuti ricorsi falliti, ora la petizione al sindaco è destinata a riportare la calma.
La famosa “dolce vita” di Napoli si sta lentamente ma inesorabilmente trasformando in un inferno. In questa metropoli sullo splendido Golfo di Napoli, le feste del centro storico non finiscono mai. Ci sono festeggiamenti eccessivi e rumorosi non solo nei bar e nei locali, ma anche nelle strade e nelle piazze.
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Circa 35 location per feste sono allineate una accanto all’altra
La gioia di vivere degli italiani si è trasformata in disperazione e rabbia, almeno a Napoli. Secondo “Repubblica” gli abitanti del centro storico di Napoli avrebbero vissuto una notte di orrore. La colpa è dei bar e dei locali del centro storico della città, tra piazza Dante e piazza del Gesù. Circa 35 luoghi della festa erano allineati uno vicino all’altro e si diceva che il rumore fosse insopportabile. Il motivo è che le persone che fanno festa si affollano non solo nei bar e nei club, ma anche nelle strade della città vecchia.
I tanti appelli pubblici e le denunce alla polizia non hanno avuto alcun impatto sui residenti. Ora i residenti vogliono raggiungere il loro obiettivo in modo più violento: una petizione al sindaco Gaetano Manfredi, sostenuta dal Comitato per la viabilità comunale, mira a riportare la quiete notturna. Si dice che la richiesta sia stata firmata da decine di netizen in poche ore.
Secondo la Frankfurter Rundschau, in un appello al sindaco si precisa che molti bar con dehors “chiudono semplicemente le porte all’alba e poi spengono la musica”. Una vittima ha addirittura raccontato di aver parlato con il gestore del bar: “Quando abbiamo provato a parlargli, ha semplicemente detto che dovevamo arrenderci. La vostra attività avrà la licenza e avrà la precedenza sugli interessi dei residenti”. Prima o poi qualcosa deve accadere e non si può permettere che si progredisca ulteriormente con l’apertura di più bar e discoteche. Al sindaco è stato chiesto espressamente di “chiarire da che parte sta”.
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