I dati sull’edilizia abitativa pubblicati dal ministero transitorio ecologico hanno continuato il loro declino, iniziato diversi mesi fa. Da giugno 2022 a maggio 2023, le nuove concessioni edilizie e abitative hanno registrato rispettivamente -18% e -11% rispetto ai 12 mesi precedenti.
È la stessa cosa da diversi mesi. Permesso di costruire in caduta libera. A fine maggio questa tendenza si conferma nuovamente, con un -9% rispetto a fine aprile, addirittura -18% rispetto ai 12 mesi precedenti.
Nel dettaglio, questo calo dei permessi di costruzione ha riguardato principalmente le case unifamiliari, del -34% in 12 mesi, ma anche le abitazioni (-23%) e gli edifici (-10%). I permessi sono invece leggermente aumentati per le residenze, +4%.
Contesto economico sfavorevole
Ricordiamo che questa diminuzione dei permessi edilizi può essere spiegata in particolare da un periodo di confronto, che include la fine del 2021, i mesi in cui si registra un picco di domande di permessi prima dell’emanazione del Regolamento Ambientale 2020 (RE2020) all’inizio del 2022.
Di recente, l’inflazione e l’aumento dei tassi ipotecari non hanno incoraggiato i francesi a costruire case o investire in immobili. In questo contesto, i professionisti dell’edilizia immobiliare non esitano a parlare di “nuova crisi abitativa” e mettono in guardia sulla perdita di molti posti di lavoro entro la fine del 2024.
Oltre ai permessi edilizi, anche l’edilizia abitativa è diminuita, del -1% tra aprile e maggio, e del -11% negli ultimi 12 mesi. Risultato: solo 343.600 siti avviati in 12 mesi.
Claire Lemonnier
Foto in primo piano: Adobe Stock
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