Migliaia di persone sono scese in piazza a Roma con il tricolore e striscioni che chiedevano il cessate il fuoco in Ucraina, i negoziati di pace e lo smantellamento dell’arsenale nucleare.
I manifestanti hanno marciato nella capitale italiana per esprimere la loro solidarietà al popolo ucraino, ma anche per opporsi a una possibile decisione del governo di inviare più armi a metà novembre.
Roberto Morea, esponente del movimento di sinistra Unión Popular, assicura che “chi vede nelle armi una soluzione non fa parte del pacifismo, e chi parla di pace non può parlare di armi e spese militari”.
Intanto una donna ha affermato che “tutte le armi sono strumenti di distruzione di massa che ci porteranno rapidamente alla distruzione di tutta l’umanità” e ha aggiunto: “Cercare il dialogo è un’utopia? È possibile. Ma penso che sia un’utopia molto più rischiosa non alla negoziazione”.
L’Italia, membro della NATO, ha sostenuto l’Ucraina dall’inizio della guerra.
Il nuovo primo ministro di destra, Giorgia Meloni, ha detto che non cambierà, e il governo ha annunciato che presto invierà altre armi a Kiev.
Alla mobilitazione hanno partecipato circa 30.000 persone, secondo quanto riferito dalla polizia di Roma ai media italiani.
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