Era impossibile riacquistare la vista dall’occhio sinistro, ma il resto era superficialmente ben conservato. Trapiantarne una parte nell’occhio destro gli permette di vedere di nuovo. L’intervento è durato quattro ore, e l’equipe di chirurghi era guidata dal professor Michele Reibaldi, direttore della clinica oculistica “Molinete” e presidente dell’Associazione italiana Cornea e cellule staminali Vincenzo Sarnicola.

“La novità è che abbiamo esteso il trapianto di cornea a tutto l’occhio, al tessuto sclerale congiuntivo, che gioca un ruolo fondamentale nel successo del trapianto in determinate condizioni. Occhi che sono già ciechi, ma hanno ancora aspetti funzionali, non vanno sacrificati perché possono diventare per noi ‘pezzi di ricambio’. Negli ultimi vent’anni la frontiera dei trapianti si è spostata e noi abbiamo fatto passi da gigante, e l’Italia ha un ruolo di primo piano nel mondo.“, ha spiegato il professor Sarnikola.

Due settimane dopo l’intervento, il paziente è in grado di riconoscere persone e oggetti e di muoversi autonomamente. L’occhio sinistro è stato ricostruito a fini estetici grazie a tessuto donato.

“Quando mi sono svegliato e ho ricominciato a vedere la forma delle mie dita, è stato come rinascere”.furono le prime parole del paziente residente a Torino.

Negli ultimi anni gli sono stati eseguiti due trapianti tradizionali all’occhio destro, che purtroppo non hanno avuto successo, per cui si è deciso di eseguire per la prima volta al mondo un’operazione di “trapianto automatico” dall’occhio sinistro all’occhio destro. .

Un terzo dell’occhio sinistro è stato “autotrapiantato” nell’occhio destro, che è stato così ricostruito, e il paziente ha riacquistato la vista. I medici sperano che, considerando che il trapianto è stato effettuato utilizzando il “materiale” del paziente stesso, non si verifichi il rigetto.