I fondatori di Eataly hanno dovuto vendere la maggioranza

Come nessun altro, Oscar Farinetti ha realizzato il sogno di rendere popolare il “Made in Italy” nel settore alimentare di alta qualità non solo a livello nazionale, ma anche nel resto del mondo. Ma ora l’imprenditore italiano deve cambiare visione, almeno in termini di proprietà e controllo della sua azienda, Eataly. Una società di investimento chiamata Investindustrial, di proprietà del finanziere italiano di private equity Andrea Bonomi, ha acquisito il 52% della catena di ristoranti e vendita al dettaglio di generi alimentari fondata da Farinetti. Nell’ambito dell’operazione è previsto un aumento di capitale da 200 milioni di euro che diluirà la partecipazione di Farinetti. I precedenti azionisti – le famiglie Farinetti e Baffigo/Miroglio e la società finanziaria Tamburi Investment Partners – dovevano accontentarsi del 48% del capitale. L’ingresso di Bonomi è finalizzato a garantire l’espansione internazionale di Eataly, si legge in un comunicato ufficiale. Ma è anche chiaro che le recenti difficoltà della catena devono essere compensate. L’indebitamento finanziario netto dovrebbe essere azzerato. La pandemia ha rallentato notevolmente Eataly poiché la sua attività di ristorazione si è fermata. I piani IPO sono stati più volte rinviati. Anche i nuovi progetti non sono stati implementati. Il parco ristorazione di proprietà del Gruppo Eataly, chiamato Fico di Bologna – “La terra del cibo Disney”, come ha definito Farinetti – ha chiuso l’anno pre-pandemia 2019 con una perdita operativa netta di 3 milioni di euro.

Zita Russo

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