Tra trattative in stallo e rivendicazioni elettorali, si presenta la danza politica in Italia. Da quando lunedì 25 gennaio si è dimesso il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, le parti stanno cercando di raggiungere un accordo che consenta la formazione di un nuovo governo.
Un giro di consultazioni del presidente, Sergio Mattarella, con i vertici della formazione non ha prodotto nulla: per questo il capo dello Stato ha deciso di chiedere al presidente dei Comuni, Roberto Fico, di mediare tra i principali partiti in Parlamento.
“È importante formare un governo il prima possibile”, ha esortato Mattarella, osservando che l’Italia è nel pieno di una crisi sanitaria, economica e sociale.
Fico ha tempo fino a martedì per costruire ponti di dialogo tra i politici, che finora hanno utilizzato questa trance istituzionale per farsi pressioni a vicenda.
Renzi e Conte, i protagonisti della suspense
Per ora la tensione principale è tra il Movimento 5 Stelle (M5E) e il partito italiano Viva (IV). I due facevano parte di un governo guidato da Conte, che non ha affiliazioni politiche, ma era vicino al M5E, finché Italia Viva non ha deciso di lasciare la coalizione per divergenze nella gestione della pandemia.
Matteo Renzi, l’ex premier che ha guidato Viva Italia, mettendo così in difficoltà Conte, che è riuscito a mantenere la fiducia del Parlamento, ma ha deciso di dimettersi intenzionato a fare tabula rasa e formare un nuovo governo più stabile.
Tuttavia, sembra che la via per la stabilità risieda nel fatto che i due poteri politici si riconcilino, cosa che deve ancora avvenire, sebbene entrambe le parti si siano dette disposte a farlo.
“Siamo pronti a sostenere un governo istituzionale o politico, preferiamo quest’ultimo, ma dobbiamo sapere se vogliono stare con noi”, ha detto Renzi dopo aver lasciato l’incontro con Mattarella.
Intanto il leader del M5E, Vito Crimi, ha espresso la sua “disponibilità al confronto con chiunque voglia dare una risposta al Paese”. “Uno spirito collaborativo per la governance politica che parte dai poteri di maggioranza che hanno lavorato insieme per questo anno e mezzo”, ha aggiunto.
Alcuni degli ostacoli che si frappongono alla riconciliazione sono le richieste di Renzi di investire i soldi messi a disposizione dall’Unione Europea per combattere in modo diverso la crisi causata dalla pandemia e lo stesso Conte.
I dissapori tra Conte e Renzi sono ampiamente noti, quindi uno degli obiettivi del leader italiano Viva è quello di realizzare un governo con un presidente del Consiglio diverso. Tuttavia, il M5E ha per ora ribadito il suo impegno affinché Conte continui a guidare il Paese.
Diritto di indire nuove elezioni
Di fronte al tira e molla di Renzi e Conte, i partiti conservatori si sono uniti alla discussione chiedendo elezioni anticipate come unica via d’uscita dalla crisi politica.
“Abbiamo confermato al presidente (Sergio Mattarella) la nostra richiesta di considerare l’opzione di sciogliere il Parlamento e indire elezioni generali”, ha dichiarato Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno italiano e leader del partito di destra La Lega.
Tuttavia, Mattarella ha ribadito che le elezioni sarebbero l’ultima risorsa e ha privilegiato il dialogo interpartitico con l’attuale rapporto di forza.
Un’altra opzione alternativa alle urne è che Mattarella incarichi un altro politico oltre a Conte di formare un governo, se i negoziati non dovessero andare a buon fine.
Instabilità politica nel bel mezzo di una pandemia
Questo tipo di crisi politica è comune in Italia, un paese che ha avuto 66 governi dalla seconda guerra mondiale. Cioè, in media ogni gestione è detenuta per un solo anno. Il governo Conte è riuscito a sopravvivere, per circa un anno e mezzo per l’esattezza, anche se Conte è stato già presidente del Consiglio tra il 2018 e il 2019 con diverse coalizioni.
Tuttavia, in questa occasione, l’Italia è rimasta senza governo nel mezzo di una crisi senza precedenti che ha colpito non solo il paese, ma il mondo intero, e le cui conseguenze sono previste per decenni.
L’Italia ha registrato 13.574 nuove infezioni e 477 morti nell’ultimo giorno, numeri in calo rispetto alla scorsa settimana ma che mostrano che la crisi sanitaria è tutt’altro che finita.
Inoltre, l’Italia è stata anche coinvolta in un contenzioso con le aziende farmaceutiche Pfizer/BioNTech e AstraZeneca per non aver consegnato il numero promesso di dosi di vaccino, costringendo le autorità del Paese a rinviare la campagna di vaccinazione.
Con EFE e Reuters
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