La proposta del ministro della Salute italiano di estendere il divieto di fumare fuori da bar e parchi ha fatto arrabbiare i suoi omologhi di destra al governo, che lo denunciano come comunista. Il ministro Orazio Skilakki, un tecnocrate senza affiliazione di partito, ha promesso a gennaio di reprimere il fumo, comprese le sigarette elettroniche, che gli adolescenti usano frequentemente.
Fonte: Telegram.hr
La nuova normativa riguarderà le aree esterne ai bar e alle fermate dei mezzi pubblici. Il divieto sarà esteso anche ai parchi dove vivono donne incinte e bambini. Il ministro della Cultura Vittorio Sgarbi, noto per le sue opinioni stravaganti, ha definito l’idea di Skilakki “terrificante” e ha affermato che un tale divieto incoraggerebbe le persone a fumare.
La più alta percentuale di fumatori dal 2009.
“Questo è tipico di un regime comunista autoritario e dittatoriale”, ha detto Sgarbi all’agenzia di stampa Adn Kronos.
Il principale istituto sanitario italiano (ISS) ha annunciato che circa il 24% degli adulti italiani ha fumato lo scorso anno, ovvero circa 12,4 milioni di persone e la percentuale più alta registrata dal 2009.
Nel 2003, il governo ha approvato il divieto di fumare in casa, che è entrato in vigore due anni dopo.
43.000 decessi correlati al fumo all’anno
L’organizzazione sanitaria Fondazione Umberto Veronesi stima che almeno 43.000 persone muoiono ogni anno in Italia per cause legate al fumo.
Le restrizioni proposte hanno suscitato lo scetticismo anche del vice primo ministro e leader della Lega Matteo Salvini, che ha smesso di fumare quattro anni fa ma ha affermato che il divieto delle sigarette elettroniche all’aperto era “esagerato”.
“Le sigarette elettroniche stanno aiutando molte persone a smettere con le sigarette normali”, ha aggiunto. Le proposte devono essere approvate dal governo prima di essere passate al parlamento.
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