Israeliani e palestinesi chiamati a riaccendere la ‘scintilla di speranza’ raggiunta al vertice sulla sicurezza giordano
MADRID, 4 marzo (EUROPA PRESS) –
I governi di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito hanno espresso sabato la loro “seria preoccupazione per la continua e crescente violenza nei territori palestinesi occupati” e hanno invitato palestinesi e israeliani a stimolare la “scintilla di speranza” raggiunta alla riunione finale della scorsa settimana ad Aqaba (Giordania) dove entrambe le parti si sono impegnate a non intraprendere alcuna azione unilaterale che possa contribuire a un nuovo confronto.
I sei governi stanno affrontando direttamente gli incidenti di questa settimana nella città di Huwara, in Cisgiordania, iniziati domenica scorsa con la morte di due israeliani per mano di un aggressore palestinese, seguita da un attacco di coloni nella città, che ha ucciso un palestinese. e diverse case bruciate.
A questo proposito, i firmatari hanno condannato fermamente gli “attacchi terroristici che uccidono cittadini israeliani” perpetrati da palestinesi e “la violenza indiscriminata dei coloni israeliani contro i civili palestinesi, compresa la distruzione di case e proprietà”, secondo un comunicato pubblicato dal ministero degli Affari Esteri Tedesco.
“Siamo rattristati per la perdita di vite umane. Queste azioni non possono portare a nient’altro che altra violenza”, secondo il governo firmatario, che ha chiesto “ai responsabili di affrontare la piena responsabilità e il perseguimento penale”.
Per quanto riguarda il vertice sulla sicurezza di Aqaba, i Paesi firmatari hanno ricordato che l’esito dell’incontro, in cui Israele e palestinesi hanno affermato impegni reciproci, compresi gli sforzi per allentare le tensioni e lavorare per una pace giusta e duratura, “viene prima di tutto”. questo calibro. “tra pochi anni” come hanno esortato “tutte le parti a non far deragliare questo fragile processo”.
“Vi chiediamo di onorare gli impegni presi in sede di riunione, di ridurre la tensione, nei fatti e nelle parole” e di riportare la calma “affinché questi sforzi possano prosperare” in vista della prossima puntata del vertice, che avrà luogo posto. nella città egiziana di Sharm el Sheikh.
Infine, i sei paesi si sono rivolti a Israele per esprimere la loro “ferma opposizione” all’espansione degli insediamenti “che è illegale secondo il diritto internazionale”, citando come esempio la recente decisione del governo israeliano di “promuovere la costruzione di oltre 7.000 unità di costruzione di insediamenti nel Cisgiordania “avamposti di insediamento occupati e legalizzati”, un’iniziativa che, sostengono, il governo israeliano dovrebbe “invertire”.
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