GP d’Olanda
L’incredibile leader della Coppa del Mondo ha iniziato come un grande favorito nel Gran Premio del suo paese, dove i suoi connazionali lo sosterranno per una vittoria più probabile.
Non si può dire che abbia finito finché non soddisfa i requisiti di matematica, ma i venti gireranno molto se non porteranno presto Max Verstappen al suo secondo titolo mondiale. La colossale rimonta realizzata a Spa-Francorchamps gli ha permesso di partire con 91 punti di vantaggio sul compagno di squadra Sergio Pérez, che ha dimostrato non solo il proprio vantaggio, ma anche quello della Red Bull.
L’arrivo a quasi quattro gare dalla fine ha visto il GP d’Olanda negare l’occasione perfetta per salire sulle ali in anticipo. Verstappen può già calcolare quando sarà proclamato campione 2022, essendo l’appuntamento in Giappone il primo dove, matematicamente, potrebbe aggiudicarsi il titolo. Pertanto, deve affrontare un appuntamento in casa con nient’altro che pressioni per dare un bello spettacolo alle migliaia di fan olandesi che trasformeranno ancora una volta le tribune di Zandvoort in onde arancioni con le quali mostreranno il loro orgoglio e affetto per i loro campioni.
L’appuntamento di questo fine settimana metterà alla prova anche la pazienza dei fan. Ciò che è stato visto in Belgio, dove l’uso del DRS ha reso molto facile il sorpasso, è probabile che ora si ripeta sul terreno olandese, anche se in questo caso ha più senso, poiché il brevissimo circuito offre poche opportunità di sorpasso se non attraverso questo sistema. La stessa Formula 1 è stata pesantemente criticata negli ultimi tempi per, secondo chi l’ha attaccata, per aver utilizzato il DRS come una sorta di doping tecnologico per provocare gare con azioni fittizie.
Molti occhi saranno puntati sulla Scuderia, non per vedere se ci riescono, ma per vedere dove e come falliscono. La Ferrari è entrata in un vortice caotico non meno doloroso per i tifosi come previsto. I tifosi italiani hanno visto come Leclerc sia stato punito ‘in extremis’ a Spa per errori assurdi come l’eccesso di velocità all’ultimo pit stop, peraltro non del tutto pianificato.
Charles Leclerc è caduto dal secondo posto in classifica e questo è inaccettabile per una squadra partita da grandi candidati nelle prime gare. Il monegasco non riusciva più a trattenere la lingua, soprattutto frustrato per aver visto non solo come le sue scelte si erano diluite tra le sue e quelle della squadra, ma anche come Carlos Sainz, che giovedì giorno del suo compleanno, aveva speso una fortuna. . I 15 punti di distacco tra i due piloti della scuderia italiana sono un piccolo margine per il resto della stagione, e bisognerà vedere come se la caveranno fuori dal muro. Per pura probabilità, lo farebbero male. Il precedente per la Scuderia non è molto favorevole. Nel 2021 Leclerc è quinto e Sainz settimo, un brutto risultato che ora non si può ripetere.
Alonso, vuole vendetta
Alonso ha vissuto a lungo con una delusione. A 41 anni non si arrabbierebbe con la sua squadra, i suoi rivali o la sua stessa macchina come faceva 15 o 20 anni fa se nulla fosse andato storto, ma questo non lo fa accettare con un sorriso quello che è successo a Spa. Tra il tocco con Lewis Hamilton che viene punto – postare su Instagram con un cappello dedicato “A Fernando” in un ennesimo esempio di egomania che poi cerca di coprire i suoi fan con messaggi pseudo-messianici – e la pessima strategia di Alpine, Alonso è rimasto senza di lui. più che probabilmente “top 4”. Nonostante avesse registrato nove gare di fila tra i punti, Alonso voleva di più. Zandvoort non è un circuito adatto alla sua scelta, anche se i suoi fattori di condizionamento (come la difficoltà di sorpasso senza DRS) potrebbero essere a suo favore. Pochi difensori sono migliori di Alonso sulla griglia attuale, quindi se lo spagnolo piegasse il gomito potrebbe portare più di una gioia ai suoi tifosi, che già pensano più ai verdi che agli azzurri.
Nella sua unica gara qui, in un ambiente che per Alonso quasi ‘ricorda’ i suoi esordi nella Spagna degli anni 2000, lo spagnolo ha preso una sesta posizione più che ottimale. L’obiettivo non è altro che migliorare questa posizione, dove tutto dovrebbe uscire più o meno a colpo sicuro. Forse questa è la sfida più grande.
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