È morto all’età di 79 anni il capocannoniere della storia del calcio italiano, Gigi Riva. Il campione europeo del 1968 e secondo classificato del mondo nel 1970 è stato ricoverato in ospedale dopo aver subito un infarto nel fine settimana. Secondo le prime informazioni la sua vita non era in pericolo, ma l’ANSA ne ha dato notizia lunedì sera.
Riva è stato portato all’ospedale di Cagliari. Secondo i media, è stato sottoposto ad accertamenti che hanno dimostrato che avrebbe dovuto subire un piccolo intervento al cuore. Ma dopo poche ore è arrivata la notizia della sua morte.
“Il calcio italiano piange la scomparsa di un vero monumento nazionale. “Sono scioccato e molto triste”, ha detto l’allenatore del calcio italiano Gabriele Gravina. La federazione ha immediatamente disposto un minuto di silenzio prima del secondo tempo della finale di Supercoppa tra Napoli e Inter, odierna a Riyad. La memoria di Riva sarà onorata anche dai calciatori d’Italia questo fine settimana.
“Ho perso un fratello”, ha detto a Sky Sport l’ex portiere del Cagliari Enrico Albertosi, che ha festeggiato il grande successo della Nazionale con Riva. “Abbiamo passato tanti anni insieme, abbiamo dormito nella stessa stanza. Ho perso qualcuno di molto importante. Anche oggi abbiamo parlato al telefono. Non sapevo che avesse problemi cardiaci.” disse ad Albertos.
“Questa è una grande perdita, ho perso anche un caro amico”, ha detto all’ANSA l’ex famoso portiere Dino Zoff. “Ho un grande legame con Gigi. Siamo stati insieme nell’esercito, poi abbiamo vinto l’Europeo nel 1968 e abbiamo continuato con la Nazionale fino al 2000, io ero l’allenatore e lui il dirigente. Abbiamo un bellissimo rapporto, è impossibile non essere suoi amici”, ha detto Zoff.
Riva ha giocato 42 partite con la Nazionale e ha segnato 35 gol, che è ancora un record italiano. Uno degli attaccanti italiani più forti e apprezzati di tutti i tempi, è stato fedele al Cagliari per quasi tutta la sua carriera. Ha giocato per 13 stagioni a partire dal 1963, portandolo al suo primo campionato e nel 1970 aiutandolo a conquistare il suo unico titolo finora.
Con 156 gol è il capocannoniere del club. Ne fu presidente onorario fino alla morte. Per tre volte guidò la classifica marcatori del campionato italiano, nel sondaggio del Pallone d’Oro tra i migliori calciatori d’Europa, arrivò secondo nel 1969 e terzo un anno dopo.
Tra il 1988 e il 2013 ha lavorato al trionfo della Nazionale italiana ai Mondiali in Germania nel 2006.
“Appassionato di caffè. Pensatore impenitente. Appassionato pioniere degli zombi. Difensore televisivo sottilmente affascinante. Orgoglioso esperto di web.”