Serie A, Giro e Master 1000 a Roma, questa domenica agli appassionati di sport sono sembrate le strade d’Italia. Ricca di eventi, ha visto il Milan avvicinarsi al titolo, i favoriti della quinta centesima edizione del Giro d’Italia hanno avuto tutte le difficoltà del mondo a decidersi tra loro sulle piste del Blockhaus e Novak Djokovic ha finalmente conquistato il suo sesto titolo su Roman argilla. E questo, una settimana prima del Roland-Garros.
Serie A: Milan sempre più vicino Scudo
Ancora leader dopo trentasette giorni, il Milan ha fatto un passo decisivo nella conquista Scudo questo fine settimana dopo la vittoria contro l’Atalanta Bergamo (2-0). Indossato da Rafael Lea e Théo Hernandez, il rossonero si costrinse davanti a un pubblico ribollente. La straordinaria corsa del francese (75′), che ha completato il successo del Milan dopo il testa a testa del lusitano al cinquantaseiesimo minuto, è il riflesso della partita: niente può scuotere il club lombardo questa domenica pomeriggio. La vittoria dell’Inter al cantiere di Cagliari (1-3) in serata ha sospeso la festa, ma il titolo è rimasto nelle mani del Milan. In caso di risultato simile all’Interistes durante la trentottesima giornata, il club lombardo vincerà la sua diciannovesima partita. Scudola prima dal 2011. La fine di una pausa di undici anni per un’istituzione che ha vinto sette volte la C1.
Giro: status quo tra i favoriti, Lopez mantiene la sua maglia rosa
Questa nona tappa del Giro d’Italia vedrà svolgersi la prima selezione tra i contendenti alla vittoria finale. Per 191 chilometri, la corsa è scandita da due grandi salite: il Passo Lanciano e il Blockhaus della Majella. Famosa per aver ospitato la prima delle sessantacinque vittorie di tappa di Cannibale di Eddy Merckx in una gara di tre settimane, questa mistica località del Giro offre terreno fertile per colpire i migliori scalatori del gruppo. Mentre ai piedi del Blockhaus Diego Rosa (Eolo), l’ultimo sopravvissuto alla fuga mattutina, si unisce al gruppo maglia rosa, il primo chilometro della salita è stato il punto in cui Simon Yates (Bike-Exchange) ha debacle. Purtroppo il britannico ha concesso più di undici minuti (11’15”) agli avversari e allo stesso tempo le sue speranze di vittoria finale sono state deluse. Nonostante questa gara, durante la salita sono state prese diverse iniziative.
A lungo guidato dal ritmo della formazione Ineos-Grenadiers, il gruppo favorito è rimasto compatto fino agli ultimi cinque chilometri. L’accelerazione di Richard Carapaz, seguita da un’altra su iniziativa di Romain Bardet (DSM), non ha permesso loro di fare la differenza. Dopo essersi riorganizzato a meno di due chilometri dal traguardo, l’australiano Jay Hindley (Bora-Hansgrohe) ha sfruttato il torpore di Ecuador e Francia all’ultima curva per vincere in volata a sei, due anni dopo il suo trionfo sulla tappa dello stelvio. Juan Pedro Lopez (Trek-Segafredo) ha difeso la sua maglia rosa per dodici secondi contro Joaõ Almeida (UAE).
Novak Djokovic testardo al Foro Italico
Ancora un altro evento sportivo in programma per questa domenica di primavera d’oltralpe. Finale Master 1000 a Roma, ultimo incontro prima del Roland-Garros. Il campione in carica Novak Djokovic sarà senza dubbio il favorito alla Porte d’Auteuil poiché la sua forza crescente ea fortiori, il suo dominio sull’ocra romana parlano per lui. Vincitore di due set di Stefanos Tsitsipas (6/0, 7/6), il serbo ha conquistato le mille e una vittoria in carriera e soprattutto il suo sesto titolo a Roma.
Il numero uno del mondo, che questa settimana non ha subito un set, è tornato al suo meglio. Eliminato al primo turno a Montecarlo da Alejandro Davidovich Fokina dopo una lunga pausa per una squalifica in Australia e poi negli Stati Uniti, Djokovic ha raggiunto la finale del torneo di Belgrado, in casa. Poi, le sue condizioni sono migliorate di tanto in tanto, come dimostra la titanica semifinale di Madrid contro la pepita spagnola Carlos Alcaraz. Sconfitto in tre set ravvicinati (7/6, 5/7, 6/7), Djoker ha trovato il lato acuto del suo gioco e la sua agilità. Per lui, ciò che conta è perché è altrove. Mentre l’attuale numero sei del mondo sarà il tabellone principale e tutte le telecamere puntate su di lui durante il suo secondo sollevamento del Grande Slam della stagione, la sua relativa esperienza in combattimenti a cinque round dà al serbo un innegabile vantaggio. Per quanto riguarda il resto della competizione, è stato sistematicamente battuto da Djokovic che aveva ritrovato la sua ottima mentalità. Resta da vedere se Rafael Nadal, ridotto, potrà partecipare al dibattito…
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