Città del Messico, 20 novembre (EFE).- La scrittrice italiana Dacia Maraini, divenuta un punto di riferimento nella letteratura europea dell’ultimo mezzo secolo, ha assicurato questo lunedì che, sebbene i libri non possano cambiare il mondo, servono a riflettere e a trarre decisioni da esso .
La letteratura non può cambiare il mondo, ma può creare consapevolezza. La letteratura è fede nel pensiero, mentre la guerra è fede nell’azione. L’azione semplifica la realtà e il pensiero la complica in modo creativo. “Ho scelto due cose creative”, ha detto.
Maraini (Fiesole, 1936) sarà uno dei protagonisti del suo Paese alla Fiera Internazionale del Libro di Guadalajara (FIL), che si svolgerà dal 25 novembre al 3 dicembre, e avrà come ospite d’onore l’Unione Europea e la presenza di altri protagonisti Autori italiani come Marco Griffi e Giorgio Ballario.
In una conferenza stampa Maraini ha riflettuto sulla popolarità dei social network, ma ha detto che vanno controllati.
“La libertà non può essere lasciata agli istinti superficiali e aggressivi del primo che arriva. Una cosa che non si può tollerare è qualcuno che scrive, dà opinioni e critica senza dire il proprio nome. La libertà di parola esiste ma dobbiamo affrontarla, altrimenti la libertà di parola è abominevole”, ha osservato.
La poetessa, drammaturga e sceneggiatrice cinematografica deplora anche gli abusi sulle donne che avvengono in tutto il mondo e cita come esempio l’omicidio avvenuto in Italia, poche ore fa, di una ragazza di 21 anni, per mano del suo coetaneo fidanzato. .
“Ci sono uomini che non accettano l’emancipazione della donna; assumono il rapporto con la proprietà. A volte impazziscono e possono diventare assassini; questa è una realtà, un fatto culturale, non un fatto di genere. C’è una cultura del privilegio che lo accetta. non voglio cambiare”, ha detto.
Rivolgendosi ai media, l’autore ha fatto riferimento al suo amico, scrittore e regista Pier Paolo Pasolini, del quale ha elogiato la sua onestà.
“Ha detto la verità con fermezza e sincerità; è una verità scomoda per chi detiene il potere, che mette a disagio sia la destra che la sinistra”, ha detto.
Riferendosi alla crisi tra Israele e Palestina, Dacia ha riconosciuto che si tratta di una questione delicata e che la situazione è tesa.
“Non c’è dubbio che Hamas usi la violenza, ma allo stesso tempo la reazione di Israele potrebbe essere molto dura. “La vendetta è sempre sbagliata”, ha concluso.
Lo scrittore inaugurerà il Salone Letterario Carlos Fuentes della FIL e dialogherà con la scrittrice messicana Guadalupe Nettel, oltre ad aprire il Padiglione Italia a cui parteciperanno sette editori.
A nome dell’Italia, la Fiera inaugurerà il 23 novembre la mostra immersiva ‘Mosaici, codici obliqui di arte senza tempo’, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura e presenterà il ‘Festival Adriatico-Balcanico’, uno spettacolo che mescola canto, tradizione e musica e danze transnazionali dei repertori etnici del Sud Italia, Croato, Rumeno, Bulgaro e Greco.
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