L’italiano Marco Bezzecchi (Ducati) in MotoGP, lo spagnolo Pedro Acosta (KTM) in Moto2 e anche lo spagnolo Jaume Masiá in Moto3 sono stati i più veloci venerdì nel primo contatto con il Gran Premio di San Marino, dodicesimo round del Campionato del Mondo, sul circuito di Misano dove c’è ancora molto da vedere e decidere.
C’è un record assoluto della pista nella categoria principale ed è firmato da Marco Bezzecchi che è la Ducati di Mooney VR46, raggiungendo 1:30.8460 con il quale entra, per ora, nella storia di Misano. E con questo ha impedito allo spagnolo Maverick Vinales (Aprilia) e alla ‘wildcard’ Dani Pedrosa (KTM) di segnare il miglior tempo.
È stata una sessione di prove intensa (dopo il cambio di format di allenamento, l’unico che dava accesso alla Q2) e con cali dell’ultimo minuto, come quelli sperimentati da Raúl Fernández (Aprilia) o dai fratelli Pol Espargaró (GasGas) e Aleix Espargarò (Aprilia).
Aleix, vincitore di gara e sprint all’ultimo Gran Premio di Catalunya, è arrivato sulla pista di Misano non esprimendo la migliore prestazione con l’Aprilia e, questo venerdì, è caduto alla curva 15 mentre cercava di migliorare la ‘Pratica’ che lo ha portato al decimo posto provvisorio . Alla fine è arrivato dodicesimo dietro al fratello.
Senza dubbio il record di Bezzecchi sarà sotto i riflettori, ma c’era molto da guadagnare da una sessione con protagonista Dani Pedrosa, che ha guidato la gara in diverse occasioni nonostante abbia corso come ospite questo fine settimana. Ma i suoi chilometri sulla KTM da tester e il suo talento rimasto intatto, lo lasciano per ora nel gruppo di testa.
Dopo Bezzecchi, Viñales e Pedrosa, completano la ‘Top 10’ e con questa accederanno direttamente alla Q2 – senza passare dalla Q1 – lo spagnolo Jorge Martín (Ducati), l’italiano Luca Marini (Ducati) e lo spagnolo Marc Márquez ( Repsol Honda), che ha approfittato della scia dell’ex compagno di squadra Dani Pedrosa per conquistare il sesto posto. E mi ha ringraziato con un’affettuosa pacca sul casco a fine allenamento.
L’italiano Francesco ‘Pecco’ Bagnaia (Ducati) è arrivato sesto, quasi un miracolo dopo l’incidente e la caduta al Montmeló. Sentendosi a disagio sulla moto, in una posizione insolita per lui, alla fine ha trovato un buon ritmo per un giro. Ottavo è stato Álex Márquez (Ducati), nono Brad Binder (KTM) – sollevato nel vedere Bagnaia, che ha superato, in azione – e decimo lo spagnolo Raúl Fernández.
La forza della Spagna è nella categoria inferiore
Pedro Acosta, della Red Bull KTM Ajo (Kalex), è stato il migliore venerdì e con un enorme vantaggio. Yang di Mazarrón, campione del mondo Moto3 nel 2021 e attuale leader della categoria intermedia, ha guadagnato più di mezzo secondo sull’italiano Celestino Vietti e sette decimi sul britannico Jake Dixon.
Lo spagnolo Alonso López (Boscoscuro) è arrivato quarto, 711 km dietro Acosta, mentre Arón Canet, Fermín Aldeguer, Jeremy Alcoba e Manuel González hanno ottenuto dall’11° al 14° posto, con Canet che ha ottenuto il miglior tempo nella prima sessione.
In Moto3 il migliore di giornata dopo i primi due turni di prove libere è stato lo spagnolo Jaume Masiá, del Leopard Racing (Honda), con un vantaggio di 75 millesimi sul giapponese Ayumu Sasaki (Husqvarna) e di 129 sul turco Deniz Öncü (KTM).
Masiá, terzo in campionato, è ad un punto da Öncü, lasciandosi alle spalle l’attuale leader della piccola categoria, lo spagnolo Daniel Holgado (KTM), che occupa il tredicesimo posto, a 6 decimi dal pilota valenciano. Undicesimo è Suzuki (Honda), l’unico a non migliorare il tempo del mattino nelle FP2.
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