Attivista italiano nel carcere ungherese: lotta per l’immunità | iRADIO

Anche l’attivista antifascista italiana Ilaria Salisová, accusata in Ungheria di aver attaccato i neonazisti durante una manifestazione a Budapest lo scorso febbraio, ha vinto un mandato da eurodeputato alle attuali elezioni. Lo riferisce l’agenzia Efe. Secondo gli avvocati della Salisová dovrebbe ricevere l’immunità.




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Salisová, 39 anni, di Monza, è detenuta in un carcere ungherese dallo scorso febbraio | Foto: Marton Monus | Fonte: Reuters

Il caso ha scatenato una spaccatura diplomatica tra Ungheria e Italia lo scorso anno, quando l’insegnante di scuola elementare è stata portata in tribunale con mani e piedi legati e una catena intorno alla vita.


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La trentanovenne Salisová, di Monza, si trova in una prigione ungherese dallo scorso febbraio, fino a maggio, poco prima dell’inizio del processo, quando è stata rilasciata agli arresti domiciliari. Per lui la Procura ha chiesto una condanna a 11 anni di reclusione.

Secondo la DPA, la Salisová è entrata al Parlamento europeo grazie ai voti di preferenza e come candidata dell’Alleanza dei Verdi e della Sinistra Italiana, che domenica ha ottenuto il 6,7% dei voti.

L’imputata Salisová nega la colpevolezza e si considera prigioniera politica. Suo padre aveva precedentemente dichiarato ai media che non gli piaceva che “in Ungheria i neonazisti siano considerati patrioti e gli antifascisti nemici dello Stato”. Amnesty International ha condannato le “condizioni degradanti” di detenzione, dove Salisová ha trascorso più di un anno prima di essere rilasciata agli arresti domiciliari dietro il pagamento di una cauzione di 16 milioni di fiorini (circa un milione di corone).

Anche il governo italiano aveva precedentemente descritto il trattamento riservato a Salis da parte delle autorità ungheresi come “vergognoso”. Sul caso ha convocato anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, l’ambasciatore ungherese.

CTK

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Carlita Monaldo

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