alcuni sono morti dopo il crollo di un ghiacciaio surriscaldato

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Almeno sei persone sono morte nelle Alpi italiane dopo il crollo di un ghiacciaio. Anche otto persone sono rimaste ferite e decine risultano disperse. L’incidente è avvenuto un giorno dopo che era stato raggiunto un record di temperatura in cima al ghiacciaio.

Un grosso blocco si è staccato domenica 3 luglio dal surriscaldato ghiacciaio della Marmolada, il più grande delle Alpi italiane, provocando una valanga che ha provocato almeno sei morti e otto feriti.

La portavoce degli aiuti Michela Canova ha detto nel pomeriggio all’AFP che il bilancio, inizialmente di cinque morti, è salito a “sei vittime accertate”. Da lamentare anche gli otto feriti, ha annunciato, senza fornire dettagli sulla nazionalità delle vittime. Secondo i media italiani, i cittadini stranieri erano tra il partito che è stato portato via dalla valanga.

Anche il capo della Protezione civile della provincia del Veneto, Gianpaolo Bottacin, è stato indicato come “scomparso” sul suo account Facebook. Il Soccorso Alpino ha attivato un numero verde per consentire segnalazioni a persone che non hanno notizie di parenti che hanno fatto escursione sul ghiacciaio.

Il capo del governo italiano Mario Draghi ha inviato un messaggio su Twitter delle sue “più sincere condoglianze” alle vittime e alle loro famiglie.

Gli elicotteri sono stati immediatamente schierati per partecipare alle operazioni di soccorso e monitorare la situazione, ma le ricerche hanno dovuto essere interrotte al calare della notte e proseguiranno lunedì mattina.

Il ghiacciaio è sprofondato nei pressi della zona di Punta Rocca, lungo il percorso che abitualmente percorre per raggiungerne la sommità.

Record di temperatura in cima a un ghiacciaio

I filmati girati dai rifugi vicino al disastro mostrano neve mista a roccia che rotola giù dal fianco della montagna con un tonfo. Altre immagini scattate dai turisti sui loro cellulari mostrano da lontano il linguaggio grigiastro della valanga che trasporta tutto sul suo cammino.

Il crollo di questo ghiacciaio è avvenuto il giorno dopo temperatura record raggiunta in cima al ghiacciaio : dieci gradi. Questa è una conseguenza delle attuali condizioni meteorologiche, cioè episodi di caldo prematuro che coincidono con il problema del riscaldamento globale, spiega il professor Massimo Frezzotti del dipartimento di scienze dell’Università di Roma 3.

“Da quello che puoi vedere nelle immagini, il crollo è stato molto significativo. Puoi vedere che c’era una grande quantità di acqua a causa dello scioglimento accelerato delle Alpi. Stiamo avendo inverni molto aridi, con un deficit di precipitazioni da 40 a 50 %. Lo stato attuale del ghiacciaio corrisponde a metà agosto, non all’inizio di luglio”, secondo i ricercatori.

Attivata anche la cellula dello psicologo per aiutare i parenti delle vittime. La Procura di Trento ha aperto un’inchiesta sulle cause di questa tragedia.

Il ghiacciaio della Marmolada è il più grande ghiacciaio delle Dolomiti, una catena montuosa del nord Italia che fa parte delle Alpi. Situato nella Provincia Autonoma di Trento, dà origine al fiume Avisio e si affaccia sul Lago Fedaia.

Secondo il rapporto IPCC pubblicato il 1 marzolo scioglimento del ghiaccio e della neve è una delle dieci principali minacce poste dal riscaldamento globale, dall’interruzione degli ecosistemi e dalla minaccia di determinate infrastrutture.

Secondo l’IPCC, i ghiacciai in Scandinavia, Europa centrale e Caucaso potrebbero perdere dal 60 all’80% della loro massa entro la fine del secolo. La vita tradizionale di persone come i Sami in Lapponia, che praticano l’allevamento delle renne, è stata sconvolta. In Canada e Russia, lo scongelamento del permafrost sta ostacolando l’attività economica.

Con l’AFP

Fedele Golino

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