L’umanità cambia le orbite dei corpi planetari per 32 minuti

lIl mese scorso, la NASA ha intenzionalmente speronato una sonda contro un asteroide nel tentativo di abbatterlo, e ora i risultati sono noti. Gli scienziati hanno analizzato i dati del telescopio sull’impatto e hanno confermato che la traiettoria dimorfo è stato modificato, il che accorcia la sua orbita di 32 minuti.

Immagine di intestazione: mosaico di immagini migliorato che mostra il materiale espulso dall’asteroide Dimorphos dopo la collisione DART. La “finestra” annidata nell’immagine riflette il modo in cui l’esposizione è stata regolata per compensare la luminosità del materiale. (NASA)

Missione FRECCE Il Dual Asteroid Diversion Test della NASA, lanciato lo scorso novembre, ha visto una sonda schiantarsi contro l’asteroide Dimorphos il 26 settembre dopo un viaggio di 10 mesi. Dimorphos fa parte di un sistema binario di asteroidi e orbita attorno al suo asteroide genitore. Didimocon un periodo orbitale di 11 ore e 55 minuti.

Facendo schiantare la sonda DART contro Dimorphos a una velocità di circa 22.530 km/h, l’obiettivo era di accorciare questa orbita di alcuni minuti, con oltre 73 secondi considerati riusciti. In questo modo, la missione DART dimostrerà un nuovo metodo di difesa planetaria che potrebbe un giorno permetterci di deviare gli asteroidi lontano dalla Terra.

La forma ovoidale di Dirmorphos e la ripida parete rocciosa disseminata finalmente divennero evidenti negli ultimi istanti prima della collisione con DART. (NASA)

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Tutti i telescopi terrestri sono stati puntati sul sistema Didymos quando è stata lanciata la missione DART e hanno continuato a seguire la traiettoria di Dimorphos dopo la collisione. Queste misurazioni hanno ora confermato che il nuovo percorso orbitale attorno a Didymos è ora di 11 ore e 23 minuti, il che significa che l’impatto di DART ha accorciato l’orbita di 32 minuti.

Secondo Lori Glaze, direttrice della Divisione di Scienze Planetarie presso la sede della NASA:

Questi risultati sono un passo importante verso la comprensione dell’effetto completo dell’impatto di DART sul suo asteroide bersaglio. Man mano che nuovi dati ci arrivano ogni giorno, gli astronomi saranno in grado di valutare meglio se e come missioni come DART potrebbero essere utilizzate in futuro per aiutare a proteggere la Terra dalle collisioni con gli asteroidi se ne troviamo uno diretto verso di noi.

Sia Webb che Hubble hanno osservato l’asteroide prima e dopo la collisione. (NASA)

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La conferma della nuova orbita è un traguardo importante per la missione DART, ma la squadra investigativa non ha ancora finito. Gli scienziati hanno anche studiato l’effetto che i detriti provocati dall’impatto hanno avuto sul trasferimento di energia dalla sonda a Dimorphos. Ciò comporta un’ulteriore analisi dell’ejecta e delle caratteristiche dell’asteroide stesso, con gli scienziati che sfruttano le immagini dell’impatto e i dati della sonda. LICIA Cubo situato nelle vicinanze. Missione Era Anche l’Agenzia spaziale europea (ESA), il cui lancio è previsto nel 2024, studierà da vicino il sito dell’impatto.

Questa foto ottenuta dal LICIAcube dell’Agenzia Spaziale Italiana mostra la collisione intenzionale della missione DART con il suo asteroide bersaglio, Dimorphos. (NASA/ASI)

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Secondo Nancy Chabot, responsabile del coordinamento della missione DART presso il laboratorio di fisica applicata della Johns Hopkins University (USA):

DART ci ha fornito dati interessanti sulle proprietà degli asteroidi e sull’efficacia degli impatti cinetici come tecnologie di difesa planetaria. Il team DART sta continuando a lavorare su questo ricco set di dati per comprendere appieno questo primo test di difesa planetaria a deflessione di asteroidi.

Risultati presentati sul sito web della NASA: La NASA conferma l’impatto della missione DART che modifica il movimento dell’asteroide nello spazio.

Fedele Golino

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