MADRID, 18 settembre. (STAMPA EUROPEA) –
La leader del partito di estrema destra Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, si è difesa questa domenica aprendo un dibattito sul tema della sovranità nazionale a livello europeo, senza però dover uscire dall’Unione europea.
“Quella sovranità è un dibattito che dobbiamo sollevare (…) senza dover dire che stiamo lasciando l’Unione europea (…). La questione è rilevante. Non si tratta di ostilità verso l’Europa, ma di una migliore organizzazione difesa degli interessi nazionali contro l’Europa”, ha detto Meloni in un’intervista a Rai 3.
“Perché vediamo i prezzi del gas salire alle stelle mentre altri paesi difendono i loro interessi nazionali”, ha detto Meloni riferendosi all’aumento dei prezzi del gas russo, secondo la stampa italiana.
Tuttavia, Meloni ha rifiutato di seguire le stesse politiche del primo ministro ungherese Viktor Orbán. “La Polonia è in prima linea negli scontri con la Russia e sta accogliendo i rifugiati dalla stessa Ucraina. Non dobbiamo spingere i paesi europei in Russia, ma guidarli verso di noi. Sono d’accordo con un’Europa seria (…). Orbán prenderà la sua decisione, ma non faccio quello che dice Orbán. Non faccio quello che dicono gli altri. Mi interessa solo l’interesse nazionale dell’Italia”, ha sottolineato.
Meloni ha anche difeso il sostegno dell’agenzia a “chi non può lavorare”. “Dobbiamo chiarire a coloro che oggi non possono permettersi di lavorare, ai pensionati, ai disabili, alle famiglie senza reddito, … che non perderanno il sostegno statale. È vero che lo Stato fornisce assistenza a chi non può permetterselo. lavorare. Chi è in condizioni di lavoro, deve lavorare”, ha affermato.
SALVINI CREDONO CHE SI INCONTRERANNO CINQUE ANNI
Il principale alleato di Meloni, Matteo Salvini, anche lui leghista, ha difeso l’unità del blocco di destra che aspira a governare e ha assicurato che «Io, Giorgia e Silvio (Berlusconi) andiamo d’accordo in tutto, in quasi tutto. Regneremo per 5 anni”.
“Fuori vedranno un’Italia con un governo serio, stabile e coerente, che sarà molto più rispettata di un’Italia rappresentata da 38 cose diverse (…). Regneremo per cinque anni, bene e insieme. Nessun cambiamento di vestiti. Quello che c’è in programma è sacro”, ha affermato durante un comizio pubblico a Pontida, alle porte di Milano.
In politica estera ha promesso che il prossimo ministro degli Esteri sarà un diplomatico «e non un Giggino volante», riferendosi all’attuale detentore del portafoglio, Luigi Di Maio, dato il soprannome che sua madre lo chiamava.
Inoltre, sostiene dell’attuale guerra in Ucraina che “se (Donald) Trump non fosse (Joe) Biden” alla Casa Bianca “molte cose sarebbero diverse”.
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