Saragozza (Spagna), 11 set (EFE).- L’insolito successo mondiale del restauro del dipinto fallito Ecce Homo viene ricordato questo fine settimana a Borja nel decimo anniversario di un evento che ha inserito questa piccola città spagnola nella mappa del turismo internazionale.
Questo dipinto in una chiesa in una città nel nord della Spagna ha ricevuto più di 10.000 visitatori all’anno da diverse parti del mondo, dando a Borja un inaspettato riverbero internazionale poiché nel 2012 una vicina, Celia Giménez, ha deciso di ridipingere, vedendo il suo deterioramento, questo immagine priva di qualsiasi valore artistico rilevante, l’opera di Elías García, finora inosservata.
I risultati inizialmente hanno suscitato stupore in quanto avevano offuscato l’immagine, ma presto hanno suscitato reazioni affettuose anche fuori dalla Spagna, molte con sfumature umoristiche sui social network, che hanno attirato l’attenzione del mondo su Borja, una città di circa 5.000 residenti nella provincia spagnola di Saragozza.
Questa settimana va in onda in città il cortometraggio documentario “Mis Ecce Homos”, diretto da Marco Rosatto, dopo che sabato Celia Giménez, 87 anni, è stata premiata in un atto al Teatro Cervantes de Borja.
Il regista italiano ha sottolineato che con il documentario intende “andare oltre gli scandali mediatici” e “il ridicolo”, per parlare “della storia delle donne” e dei suoi “punti di forza” di fronte a una “vita tragica” con un bambino sano problemi e un altro che muore.
“Tutta questa storia, è molto difficile, pensiamo che la rifletta nel suo lavoro, in Ecce Homo”, ha detto Rosatto dei cortometraggi che sono stati distribuiti ai festival in Brasile, Spagna e Italia.
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