Periferia di Roma, museo di arte urbana

Roma, 26 agosto (EFE).- Lontano dagli enormi monumenti del centro storico di Roma e dal turismo di massa, puoi goderti un tour nelle periferie sconosciute della Capitale dove il protagonista è lo spettacolare graffito che ha reso a cielo aperto questo popolare quartiere Museo.

A volte spontaneamente per rendere omaggio ad altri attori, attrici o figure, ma anche come incarichi di vari comuni per rinominare aree degradate, alcuni palazzi anonimi in quartieri periferici di Roma come Ostiense, Tor Marancia, Quadraro, Pigneto, San Basilio o Tor Bella Monaca è diventata la tela perfetta per gli artisti di strada.

Pertanto, presso l’ufficio turistico di Roma puoi richiedere una “Mappa della Street Art di Roma” o scaricarla sul tuo telefono. Questa guida include diversi percorsi per osservare i quasi 330 graffiti creati nel corso degli anni.

Ostiense è stato uno dei primi quartieri a fare dei graffiti il ​​suo marchio di fabbrica, anche per attirare i giovani che popolano i locali di intrattenimento che hanno aperto nella zona.

Il più famoso è quello dell’artista italiana Iena Cruz, considerato il murale verde più grande d’Europa, in quanto realizzato con Airlite, una speciale vernice ecologica che cattura gli inquinanti e li distrugge grazie a una reazione simile alla fotosintesi della clorofilla vegetale.

In tutto l’edificio c’era una cicogna tricolore, una specie in via di estinzione, che aveva appena catturato la sua preda nel mare inquinato. Una cicogna pesca in uno degli incroci più inquinati del quartiere.

Il progetto è partito nel 2018 ed è sostenuto dall’ONG Yourban2030, che auspica che l’esperienza si possa ripetere altrove, sempre con lo stesso messaggio: “lo sviluppo sostenibile è possibile e l’arte può essere portatrice di coscienza collettiva”.

Nel 2020 in questo quartiere Yourban2030 ha finanziato anche l’opera “Outside In”, un nuovo graffito verde in collaborazione con Circolo Mario Mieli, patrocinio del Comune VIII di Roma e sostegno dell’Ambasciata Olandese in Italia. L’opera, dello street artist olandese JDL, è un omaggio al movimento LGBTQ+ e alla figura di La Karl Du Pign.

Il quartiere di Tor Marancia, con le sue case popolari, è stato scelto per il progetto “Big City Life” in cui 22 artisti di strada si sono messi al lavoro e hanno cambiato completamente il volto di questa periferia, oggi meta di curiosità e turisti.

Tra i murales più famosi di Tor Marancia c’è “Bambino Redentore”, un murale realizzato dallo street artist francese Seth e raffigurante un bambino su una scala colorata: è Luca, un ragazzo che vive nel quartiere e che è morto dopo un incidente mentre giocavo a calcio.

Al Pigneto, quartiere che negli ultimi anni ha subito una forte riqualificazione, protagonista è anche la street art con le sue opere dedicate a Pier Paolo Pasolini

In via Fanfulla da Lodi c’è un murale di Omino 71 che fa il volto di Pasolini con una maschera da supereroe e la scritta “Conosco i nomi”. Nella stessa strada si trova il volto di Maria, ispirato al film “Il Vangelo secondo Matteo”, dell’artista romano Mr. Il lavoro di Klevra e Maupal.

A Roma parlare di Tor Pignattara o San Basilio si riferisce a una zona ad alto tasso di criminalità, ed è proprio per questo che gli artisti urbani hanno scelto questo quartiere per lanciare il loro messaggio.

Negli ultimi anni il quartiere di Tor Pignattara è diventato anche una tela per molti artisti urbani e il murale dello spagnolo Antonio Segura Donat, detto Dulk, rappresenta l’animale fantastico a metà tra un panda e una volpe. Il suo colore brillante e l’aspetto dolce sorprende tutti coloro che passano per il percorso di Antonio Tempesta.

Il progetto “Globe San Ba” ha trasformato nel 2014 anche San Basilio dalle umili periferie del capoluogo in un viaggio nell’arte urbana. Qui fiori, pavoni e creature fantastiche hanno portato una ventata di ottimismo, colorando la facciata del palazzo.

Cristina Cabrejas

Elena Alfonsi

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