PARERE / Per Raffaella c’è un modo; per Farinelli, no, di Eduardo Torrico

Per Raffaella c’è una strada; per Farinelli, n

Poco più di cinque anni fa (marzo 2017), in coincidenza con la ripubblicazione del libro Io, Farinelli, il cappone da Jesús Ruiz Mantilla, è stata lanciata una campagna popolare (penso che il termine ‘popolare’ si adatti qui) affinché il Comune di Madrid dedichi una strada a quello che potrebbe essere diventato il cantante più famoso della storia, strettamente legato alla città di Madrid . Si cercò di sfruttare il fatto che l’allora sindaco, Manuela Carmena, fu coinvolta nella furia di modificare la tabella di marcia della capitale, per ‘memoria storica’. E, inoltre, poiché si pensava che la sig. Carmena, di sinistra, sarebbe più ricettiva alle richieste culturalmente ragionevoli dell’attuale ipotetico sindaco di destra.

Il libro è stato presentato all’estinta Quinta de Mahler, accanto al Teatro Real; un manifesto è stato firmato e inviato al municipio e a campagna su Change.org per raccogliere firme a sostegno della richiesta popolare a cui dedicarsi castrato. Ma Carmena non se ne accorse. In effetti, penso che fosse un po’ ignaro del cambio di nome delle strade di Madrid, perché, ad esempio, ha ritirato il nome di General Moscardo per via del suo status di ribelle militare e, invece, lo ha intitolato al regista Edgar Neville, dichiarando un falangista che partecipò anche alla Guerra.Fratelli con il partito che poi fu chiamato nazionale.

Penso che a questo punto non ci sia bisogno di ricordare l’importanza che ha avuto Farinelli nella storia della musica. Ma forse è più facile spiegare l’importanza di quest’uomo nella vita sociale di Madrid. Nel campo della cultura, come direttore di due teatri di palazzo: Buen Retiro e Real Sitio de Aranjuez. Sul fronte politico, fu durante il regno di Ferdinando VI, come funzionario incaricato di ricevere ufficialmente i nuovi ambasciatori giunti a Madrid e di stabilire il protocollo per la maggior parte delle azioni ufficiali che si svolgevano in tribunale. Farinelli non solo si dedicò a cercare di curare la maltrattata salute mentale di Filippo V con il suo canto, ma fu forse il consigliere più leale e più stretto che Fernando VI e Bárbara de Braganza ebbero durante i loro tredici anni di regno.

Né, non fraintendetemi, i nomi di musicisti del 18° secolo (o di altri secoli) abbondano sulle mappe stradali di Madrid. Domenico Scarlatti, stretto collaboratore di Farinelli quando i due si incontrarono in tribunale, gli ha dedicato una via, dove ha sede la Corte Costituzionale. E in onore di Luigi Boccherini una volta installarono una triste statua in uno dei giardinetti di Cuesta de la Vega. Questa non è altro che una guida allo scarso apprezzamento provato dai successivi sindaci di Madrid per la cultura, in generale, e per la cosiddetta musica classica, in particolare (compreso uno che si vanta di essere un discendente di Isaac Albéniz e che è un -proclamato amante della musica).musica).

Dico che alcuni di quei musicisti ‘classici’ del passato meritano di essere per le strade della capitale; molto di più, senza andare oltre, di molti di coloro che sono apparsi negli interminabili elenchi di politici militari e liberali del periodo elisabettiano che hanno innaffiato di sangue tutta la Spagna in tre sanguinose guerre civili (mi riferisco alle guerre civili del 19° secolo ) e il cui unico vantaggio sul campo di battaglia è di essere sconfitto ripetutamente dal campione Carlist (come è successo con Oráa e Pardias ogni volta che hanno affrontato Cabrera, noto come il “Maestrazgo Tiger”). A proposito, Cabrera aveva il modo di Madrid (era uno dei pochi generali “rispettati” di Carmena), ma immagino che non glielo abbiano dato a causa delle sue famose imprese militari (tra cui l’eroica difesa del muro della Morella ), ma perché alla fine la sua vita rifiutò il carlismo ribelle e per aver accolto pacificamente nella sua casa di Wentworth, quando era già re di Spagna, Alfonso XII, discendente dalla sua ex nemica Elisabetta II.

E quando arrivi qui, probabilmente ti starai chiedendo cosa ti ho dato ora per affermare che Farinelli possiede una strada a Madrid… Ebbene, perché solo pochi giorni fa il consiglio comunale ha orgogliosamente inaugurato una piazza (di seguito denominata Del Olivo ) , in pieno centro città, è dedicato a Raffaella Carrà, un’italiana come Farinelli, e anche, a quanto pare, una cantante come un cappone (anche se non credo che abbia talento vocale come lui). Inoltre, non ci sono notizie che Raffaella Carr abbia fatto qualcosa di straordinario per la città di Madrid, tranne la partecipazione attiva alla campagna elettorale di Jesús Gil quando è diventato presidente dell’Atlético de Madrid nel 1987.

Ai festeggiamenti di inaugurazione non è mancato nulla, nemmeno l’ambasciatore italiano, che, se Farinelli fosse stato vivo, sarebbe stato da lui accolto a Palazzo Santa Cruz quando sarebbe venuto a presentare le credenziali. In ogni caso non ti soffermare su questo tema: questo è il Paese in cui dovremmo vivere. E sperare che possa mai cambiare in meglio non è altro che un’affermazione grottesca.

Edoardo Torrico

Alberto Baroffio

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