Laura Borràs mostra il sostegno di 8.000 persone in un manifesto contro il suo processo per corruzione

Ex presidente della Generalitat Carles Puigdemont, Quim Torra voi Artù di più; lo scrittore James Cabrecantautore Maria del Mar Bonet voi Lluis Llache fumettista Pilastri bayesiani ha firmato un manifesto a sostegno del Presidente del Parlamento, Laura Borrain previsione di un processo orale per presunta frode presso l’Institució de les Lletres Catalanes (ILC).

Il gruppo de Support a Laura Borràs ha confermato di aver firmato il manifesto 8.000 persone da quando è stato pubblicato martedì e che tra loro c’è il vicepresidente del Governo, Jordi Puignero; ‘venditore’ economico, Giacomo Giro; ‘ex ministro’ Chiara Ponsati, Luis Puig, Elsa Artadi, Ferran Mascarell voi Toni Comin; cinque ex direttori dell’ILC e capo dell’ufficio di Puigdemont, Josep Lluis Alay.

Il manifesto è stato letto sabato in una manifestazione pubblica a Barcellonadavanti a circa 300 persone, alla presenza di Borràs, che ha difeso di svolgere il suo incarico con “dignità, onore e responsabilità” in un momento in cui “tanti pena di morte senza processoNessun rappresentante dell’ERC o della CUP ha partecipato all’azione.

Supportano anche i vincitori di Borràs di Creu de Sant Jordi come specialisti della tecnologia Anna N. Schlegel; medico Carles Furriols; attrice Carmen Sansa; scrittori Antonia Vicens, Rosa Fabregat, Nuria Cadenes, Margherita Aritzeta voi Gemma Pasquale; cantautore Borgia Penalba; cantante italiano Frank Masu; scrittori Salvador Cardo voi Bienne Mesquida; poeti Francesco Parcerisas, Carlos Duarte, Vicenç Altaio voi Sam Abramse linguisti Isidoro Mari.

Combattere “l’oppressione”

Il manifesto, intitolato ‘Laura Borrs, cultura, impegno e libertà’, assicura che queste tre idee siano idee che il Presidente del Parlamento ha associato per tutta la vita: “Sono le tre fonti di luce che nemico della verità vogliono rinchiuderci in una scatola nera per lasciarci all’oscuro. Sono le stesse persone che volevano che Laura Borrs non fosse quella che era, non fosse dov’era o cosa era”.

“Non accettiamo che chi non lo vuole ne approfitti repressione nei suoi confronti di sbarazzarsi di lui”, avverte il testo, che chiede di non lasciare che gli impegni di carriera vengano schiacciati attraverso quella che descrive come una guerra sporca.

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“Non vogliamo accettare più oppressione. Non dobbiamo più tollerare questa sofferenza. Quante altre bugie racconteremo contro la nostra gente? Dobbiamo farlo. dire basta lasciarli giudice repressivo entra e sbarazzati dei nostri politici”, avverte il manifesto.

Il testo aggiunge che “l’onore” di Borràs non è dovuto alla sua posizione” ma “gli anni dedizione disinteressata per la cultura, per i creatori, per la letteratura, per la lingua, per lo stato, per la libertà, per la sovranità, per la memoria, per i Països Catalans”. mediocre non sopportano la cultura, la saggezza, l’intelligenza. È così che i bulli non sopportano Laura Borràs”, conclude il manifesto.

Alberto Baroffio

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