Borgen può essere uno specchio per l’Argentina?

Durante i mesi di quarantena, i serial su più piattaforme e le trasmissioni in streaming fungono da cavo verso terra o da finestra su un mondo apparentemente distrutto dalla pandemia.

Una di quelle oasi dei media lo è Borgen, una serie danese che mostra in alta qualità gli alti e bassi e la vita politica quotidiana Paese a monarchia parlamentare.

Per quelli di noi che hanno sempre ammirato le possibilità dell’Argentina di presidenzialismo attenuato o, meglio ancora, di un sistema di governo semiparlamentare, questa serie rappresenta più di un buon copione, un buon spettacolo e un tema interessante; piuttosto, senza idealizzarlo, cancella grossolanamente i contrasti che subiamo giorno dopo giorno nell’arena politica indigena.

Borgen: Regno, potere e gloria

Grazie al successo mondiale, la serie torna dopo più di un decennio con una nuova proposta e in Argentina, come molti anni fa, si discute in più ambienti sulla salute delle sue istituzioni.

Già negli anni ’80, su iniziativa del presidente Raúl Alfonsín, il Consiglio per il consolidamento della democrazia aveva promosso un Riforma costituzionale, che porta lo spirito del rafforzamento del ruolo del parlamento come istituzione fondamentale del sistema democratico. L’iniziativa è stata gestita da un eminente intellettuale, Carlos Nino, che ha caratterizzato il sistema di governo argentino come dotato di “iperpresidenzialismo egemonico”; tuttavia, dopo la crisi elettorale del governo radicale, il progetto di riforma si è arenato.

L’idea è stata rinvigorita, a partire dal Patto Olivos e dalla decisione di Carlos Menem di candidarsi per la rielezione, per la quale ha dovuto spingere per la riforma della Costituzione nazionale. Prima di lui scenario politico avverso, dal radicalismo, ha cercato di inserire nella nuova costituzione figure che hanno indebolito il presidenzialismo argentino, per questo è stata proiettata la figura del capo di gabinetto o ministro coordinatore, che è stato considerato una versione più leggera del presidente del Consiglio; per svolgere il ruolo di miccia politica amministrativa. Infatti, e grazie alla stampa fine della funzione, questa posizione è irrilevante ai fini della sua realizzazione.

I protagonisti di “Borgen” e “Dr.House”, si uniscono in un nuovo thriller politico

Per un paese così abituato al caudillismo politico e leadership estrema, la realtà della democrazia parlamentare può sembrare fantascienza; tuttavia, i governi di coalizione politica composti da poteri diversi possono migliorare significativamente il dialogo ei negoziati fruttuosi.

In un sistema parlamentare c’è una marcata interdipendenza tra potere esecutivo e potere legislativo, poiché convive il capo dello Stato, chi è il presidente, nel caso della repubblica, chi ha poteri speciali e chi invita il presidente del Consiglio a formare un governo. svolgere la gestione amministrativa. Questi rappresentanti sono eletti a scrutinio elettorale e sono accompagnati da un gabinetto o consiglio dei ministri che, in un sistema puramente parlamentare, dispone anche di rappresentanti parlamentari.

Ci sono diversi livelli di amministrazione. Ci sono sistemi misti o semiparlamentari, ci sono monarchie parlamentari, dove il re governa ma non governa, come accade in Spagna, Paesi Bassi o Inghilterra, ci sono repubbliche che hanno un parlamento forte come la Germania o l’Italia, e anche sistemi semipresidenziali come la Francia, dove data la convivenza tra presidente e primo ministro di diversi segni politici.

Forse dovresti pensarci Il futuro dell’Argentinanei sistemi misti, dove si abbandona la tendenza a cercare un presidente carismatico che sia depositario di tutte le virtù e di tutti i mali del governo a favore di forme di governo più ampie e integrate, dove le decisioni richiedono consenso ed equilibrio politico.

Il creatore di Borgen è anche un “masterchef”

Naturalmente, per raggiungere questo obiettivo, è necessario iniziare a liberarsi della necessità immatura di cercare un leader o leader di bronzo e costruire, una volta per tutte, ponti di dialogo e dibattito di idee che raggiungano benefici duraturi per il popolo argentino.

* William Balancemando. Giornalista e professore universitario.

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Alberto Baroffio

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