Sono passati alcuni mesi da quando Sofia Goggia ha vinto l’argento in convention alle Olimpiadi di Pechino. Tuttavia, gli sciatori attualmente eccellenti sono menzionati in relazione a un altro argomento. L’italiano aveva avviato il tema dell’omosessualità e, secondo lui, i gay non dovrebbero iniziare le gare di sci.
La regina del congresso cucina bene. Quest’anno lo sciatore che ha difeso i colori del Paese sulla penisola appenninica ha vinto per la terza volta in carriera la sfera di cristallo in una gara di Coppa del Mondo, conquistando l’argento nella stessa disciplina sotto i cinque cerchi. Ma non è solo il successo sciistico a far parlare il pubblico.
La colpa è di un’intervista al quotidiano italiano Corriere della Sera, in cui Goggia ha parlato del tema dell’omosessualità tra gli sciatori d’élite del mondo. L’italiano a quanto pare voleva che gli altri dessero l’impressione che stesse scherzando, ma sul serio. Secondo lui, gli omosessuali dovrebbero essere tra i migliori al mondo?
“Sì, ce ne sono alcune tra le donne. Certamente sì. Ma non tra gli uomini, almeno credo. Si deve cominciare dalle piste da sci della Streif a Kitzbühel.” Goggia ha dato la risposta. Ha pensato alle piste da sci di una stazione invernale austriaca, che terrorizza anche lo sciatore più esperto. Questo è un salto difficile che può causare problemi. E soprattutto per gli omosessuali.
Ci sono parole sugli atleti transgender
Omofobia. Con questa parola i media e gli alti rappresentanti dello sport italiano hanno segnato la sua espressione. Oltre a gay e lesbiche, Goggia ha avviato un altro ghiaccio sottile rappresentato dagli atleti transgender. Lì, tuttavia, le sue opinioni sono generalmente combinate con quelle di altri atleti.
“Nello sport, quando un uomo si trasforma in una donna, queste persone hanno parametri fisici, anche a livello ormonale, che consentono loro di ottenere prestazioni migliori. Quindi penso che la loro partecipazione (in termini di donne) non sia del tutto giusta”, pensò Goggia. Tuttavia, la crepa è stata causata principalmente dalla prima parte dell’intervista. L’italiano in seguito si è scusato sui social, non voleva in alcun modo fare del male a nessuno.
“Un albero caduto fa più rumore di una foresta in crescita. Mi scuso e mi scuso con tutti coloro che si sono sentiti colpiti dalle battute dell’intervista al Corriere. Quando dico quelle parole, non voglio assolutamente che siano discriminatori”. ha scritto sul suo social network e ha aggiunto un simbolo arcobaleno per rappresentare gli omosessuali.
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