La transizione ecologica sarà globale oppure no. Questo, in sostanza, è l’obiettivo del rapporto “Sulla via della neutralità climatica”, pubblicato nei giorni scorsi dall’Istituto Rousseau, e si concentra sui mezzi a disposizione dell’Europa per raggiungere la decarbonizzazione entro il 2050.
Il think tank ha chiesto a ricercatori e specialisti di tutta l’Unione Europea di valutare gli investimenti pubblici e privati necessari per ridurre le emissioni di gas serra (GHG) in diversi settori economici del Vecchio Continente. In pratica, sono stati studiati sette paesi principali, tra cui Francia, Germania, Italia e Spagna.
Il rapporto confronta inoltre i suoi risultati con quelli dello studio d’impatto della Commissione europea intitolato “Gli obiettivi climatici dell’Europa per il 2040 e il percorso verso la neutralità climatica entro il 2050 per costruire società sostenibili, giuste e prospere”. Se entrambi accettano di aprire un nuovo investimento “grande”A parte l’approccio pianificato, per rendere la transizione un successo, i loro approcci sono diversi.
La sovranità europea
Da un lato Bruxelles raccomanda il ricorso alla decarbonizzazione; dall’altro, l’Istituto Rousseau si batte a favore della transizione globale, facendo della riduzione dei consumi energetici la sua punta di diamante, attraverso misure di calma ed efficienza energetica. Secondo il think tank questo secondo metodo sarà utile
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