Il numero di persone infette dal nuovo virus proveniente dalla Cina è aumentato notevolmente a causa di un focolaio di casi nel nord del Paese, hanno riferito venerdì le autorità italiane.
Molti dei nuovi casi sono stati primi contagi attraverso la trasmissione secondaria, portando il totale del Paese a 17. Il primo paziente nel nord Italia era una persona tornata dalla Cina il 21 gennaio senza mostrare sintomi del virus, hanno detto le autorità sanitarie.
Un uomo italiano di 38 anni è stato ricoverato in ospedale in condizioni critiche. Anche la moglie e un amico sono risultati positivi al virus. Sono risultate contagiate anche tre persone che presentavano sintomi influenzali e cinque operatori sanitari.
L’uomo ha manifestato sintomi influenzali il 18 febbraio, ma è stato rimandato a casa. È tornato in ospedale perché le sue condizioni sono peggiorate ed è in terapia intensiva, ha detto il direttore regionale della sanità pubblica Giulio Gallera.
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha affermato che si sta assistendo allo stesso tipo di “cluster” di casi riscontrati in Germania e Francia.
L’ufficio del sindaco ha ordinato la chiusura di scuole, edifici pubblici, ristoranti e bar nella cittadina di Codogno.
In un altro comune, Casalpusterlengo, le lezioni sono state sospese fino alla prossima settimana, e a Castiglione d’Adda sono state chiuse in via precauzionale biblioteche, uffici pubblici, palestre e discariche di rifiuti.
“In altre parti del mondo, e anche in Cina, questo sistema (di autoisolamento) ha dimostrato di aiutare a fermare la diffusione”, ha affermato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. “Ma non dobbiamo lasciarci prendere dal panico”.
L’ospedale di Codogno ha chiuso il pronto soccorso e il personale è stato visto indossare mascherine mentre i lavoratori arrivavano con nuovi letti e mobili all’inizio della quarantena.
Un ospedale di malattie infettive di Roma ha tre persone contagiate, una coppia cinese di Wuhan, dove ha avuto origine l’epidemia, e un italiano risultato “persistentemente negativo” dopo due settimane di trattamento antivirale.
Nonostante gli appelli alle precauzioni, gli italiani hanno difficoltà a procurarsi le mascherine. Diverse farmacie di Milano e una farmacia di Codogno hanno dichiarato di aver registrato il tutto esaurito diverse settimane fa.
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Winfield riferisce da Roma.
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