Lo scrittore italiano Roberto Saviano dovrà pagare 1.000 euro per aver diffamato il primo ministro Giorgia Meloni, che tre anni fa in televisione definì “figlio di puttana”, ha stabilito oggi un tribunale di Roma.
La Meloni, allora deputata televisiva, riteneva che Saviano lo avesse diffamato mentre partecipava a La7 nel 2020, dove lo chiamava così per la sua linea anti-immigrazione.
«Stronzo non è una critica, ma sempre un insulto, anche nel dizionario è sempre un termine dispregiativo», ha detto l’avvocato della Meloni, Luca Libra, in un comunicato ripreso oggi dal quotidiano Repubblica.
Per la Bilancia Saviano “ha usato un linguaggio eccessivo, volgare e aggressivo; si può criticare, ma nessuno è al di sopra della legge penale”.
Intanto, l’autore di “Gomorra” e di altri libri bestseller nel campo del giornalismo, afferma: “La sconfitta di oggi è un esempio di quello che accadrà domani, ci fa capire sempre di più la situazione in cui ci troviamo, con il potere esecutivo costantemente cercando di intimidire chi, anche chi mente.”
“Non posso dire altro che: bastardi. Alla Meloni e Salvini, bastardi”, sono state le parole dell’autore riferendosi all’allora deputato e senatore, oggi vicepremier Matteo Salvini. (Tardi)
“Esploratore. Introverso. Inguaribile specialista del cibo. Secchione della musica. Appassionato di alcol. Esperto di birra.”