Per questo evento sono stati creati diversi gruppi di lavoro, tra cui uno sull’organizzazione aziendale e un altro sull’edilizia abitativa, che da allora esaminano le azioni intraprese individuando nuove misure da attuare per registrare di volta in volta le buone abitudini. Quando in Francia comincia a fare caldo, sia i datori di lavoro che i lavoratori si preoccupano.
Incoraggiare alternative alle auto individuali
Le aziende CAC40 adotterà principalmente obiettivi misurabili per ridurre il proprio consumo energetico, che dovranno essere pubblicati sui rispettivi siti web. Tra queste, 37 aziende integreranno anche criteri di riduzione del consumo energetico nelle loro strategie di lavoro a distanza. Secondo uno studio del Ministero della Transizione Energetica, il lavoro a distanza ben organizzato consente infatti un risparmio energetico dal 20% al 30%, “senza effetto rimbalzo significativo”.
Per quanto riguarda gli spostamenti, diverse grandi aziende si sono inoltre impegnate a imporre ai propri dipendenti di guidare a 110 km/h sulle autostrade nell’ambito dei loro spostamenti professionali – una richiesta che lo Stato ha già rivolto ai suoi dipendenti pubblici. Ridurre la velocità in autostrada del 20% ridurrà le emissioni di gas serra e il consumo di carburante. Una trentina di grandi gruppi spingeranno anche per alternative più ecologiche alle auto individuali, come il car pooling, i trasporti pubblici o addirittura l’acquisto di veicoli elettrici.
Nessuna aria condizionata al di sotto dei 26°C
Le precauzioni dovrebbero essere implementate in tutti gli ambienti professionali, anche durante le ondate di caldo. Al riguardo, le autorità pubbliche ricordano che a condizionatore accesa non deve avere una temperatura inferiore a 26°C.
Anche l’opinione pubblica sarà preoccupata nell’ambito di una consultazione pubblica che si svolgerà da luglio a settembre. Verrà poi chiesto loro di ridurre l’illuminazione urbana per ridurre il consumo energetico nelle città e combattere l’inquinamento luminoso. Altre misure su cui discutere sono: ulteriore riduzione degli orari di illuminazione negli edifici non residenziali e nelle vetrine, riduzione della potenza luminosa dell’illuminazione pubblica e maggiore controllo delle disposizioni vigenti.
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