I gruppi umanitari chiedono alla Commissione dell’Unione Europea di rivedere le leggi italiane che regolano la migrazione

Una coalizione di gruppi umanitari ha chiesto formalmente alla Commissione europea di rivedere le leggi italiane che regolano la migrazione, a seguito dell’ultimo fermo da parte del governo italiano di una barca utilizzata per salvare i migranti in mare.

La onlus Emergency, insieme a Medici Senza Frontiere, SOS Humanity e ASGI, associazione legale che si occupa di migrazione, hanno presentato una richiesta in cui affermano che la legge italiana mette in dubbio la sua conformità alle norme comunitarie. e diritto internazionale.

La Commissione europea è custode dei trattati, delle norme e dei regolamenti dell’UE, ma su una serie di questioni politiche ha poco o nessun potere o volontà di intervenire nelle leggi nazionali, a meno che non siano in conflitto con le regole fondamentali che gli Stati membri hanno promesso di rispettare . .

L’appello segna nuovi progressi nella repressione italiana dei migranti sotto il governo di estrema destra del primo ministro Giorgia Meloni. All’inizio di questa settimana, le autorità italiane hanno sequestrato la nave Ocean Viking, gestita da SOS Mediterranée in collaborazione con la Croce Rossa, in seguito all’ultimo salvataggio della nave.

In un comunicato pubblicato giovedì, SOS Mediterranée ha affermato che un’ispezione della nave effettuata martedì dalla guardia costiera italiana a Civitavecchia ha scoperto “diverse carenze tecniche e amministrative” che richiedono ulteriori indagini. Un’indagine approfondita ritarderà il ritorno in mare della Ocean Viking, lamenta il gruppo.

Questo tipo di ispezione è ormai di routine in Italia, poiché si è intensificata la sorveglianza del governo sui gruppi umanitari che salvano i migranti nel Mar Mediterraneo e poi tentano di sbarcarli nei porti italiani.

I gruppi umanitari che hanno sporto denuncia a Bruxelles hanno citato un’altra norma italiana che impone alle imbarcazioni di salvataggio di entrare in porto dopo un salvataggio, piuttosto che restare in mare per effettuarne un altro.

Il governo Meloni, che accusa i gruppi umanitari di gestire essenzialmente un servizio di taxi per i migranti, ha anche designato un porto di sbarco nelle profondità della costa italiana.

Il governo italiano afferma che le regole sono necessarie per la sicurezza dei migranti e per distribuirle in modo che i centri di accoglienza nel sud non siano sovraccarichi. Ma i gruppi umanitari affermano che le misure stanno estendendo il tempo in cui la nave di beneficenza è sostanzialmente disfunzionale e lontana dalle zone del Mediterraneo frequentate dai trafficanti di migranti.

Elena Alfonsi

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