Tredici città morte, città colpite, culture distrutte: l’Emilia-Romagna, ricca regione considerata il “giardino d’Italia”, lamenta giovedì 18 maggio ingenti danni per allagamento con poca intensità.
Secondo tutti i media, tredici persone sono morte, una cifra non confermata da fonti ufficiali giovedì scorso.
Molti villaggi sono stati evacuati
Circa 20 fiumi hanno lasciato i loro alvei a sud-est dell’Emilia-Romagna a causa delle forti piogge che hanno colpito la regione negli ultimi giorni, che hanno anche causato frane, secondo le autorità regionali.
In totale più di 10.000 residenti hanno dovuto lasciare le loro case. Grandi aree agricole sono state sommerse dall’acqua, campi di cereali danneggiati, orti, foraggi, interi villaggi spazzati via da inondazioni di fango, ponti crollati e 400 strade crollate, frane che scavano per i soccorsi.
“Quando abbiamo sei mesi di pioggia in 36 ore quando già due settimane fa c’era stato un record di pioggia, nessuna regione può resistere”, ha lamentato mercoledì Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna, confrontando l’ampiezza e le conseguenze del disastroso terremoto che ha colpito la regione il 20 maggio 2012 e ha causato danni materiali per oltre 10 miliardi di euro “Il suolo non assorbe più nulla”.
Il sindaco della città di Ravenna, Michele De Pascale, ha indicato che se i residenti di alcune zone evacuate potessero rientrare nelle loro case, altri dovrebbero andarsene e alcuni argini e argini rischiano di rompersi.
Quando l’acqua si ritira, i residenti lavorano per ripulire le case coperte di fango e le strade cosparse di macerie. Nel frattempo, le forze armate italiane e la guardia costiera si sono unite allo sforzo di emergenza, dispiegando elicotteri e gommoni per raggiungere le case circondate dall’acqua.
Per le autorità e gli esperti, questo straordinario disastro diventerà la norma. “Niente sarà più come prima perché questo processo di crescente tropicalizzazione dell’Africa sta interessando anche l’Italia”, ha detto mercoledì il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci.
Paradossalmente, questi acquazzoni si sono abbattuti su un Paese cronicamente devastato dalla siccità. Tuttavia, avvertono gli esperti, non permetteranno di ridurre il deficit idrico associato alla scarsità di neve in montagna e alla piovosità media.
Le inondazioni hanno anche causato la cancellazione del Gran Premio di Formula 1 dall’Emilia-Romagna è in programma domenica a Imola.
Con l’AFP
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