Il colombiano Gabriel García Márquez, autore di “Cent’anni di solitudine”, è lo scrittore di lingua spagnola più tradotto del 21° secolo, secondo quanto riportato lunedì dall’Istituto Cervantes.
Al premio Nobel 1982 si sono uniti Isabel Allende dal Cile, autore di “La casa degli spiriti”, Jorge Luis Borges (“El Aleph”) dall’Argentina, nonché il premio Nobel Mario Vargas Llosa (“La guerra al La fine del mondo”), e, quinto, l’autore del Don Chisciotte, Miguel de Cervantes.
Questo è il risultato principale del rapporto “Mappa della traduzione mondiale” che sarà presentato mercoledì dall’Instituto Cervantes all’XI Congresso Internazionale di Lingua Spagnola che si terrà nella città di Cadice in Andalusia.
Dopo la nomina dei cinque autori, l’elenco dei dieci autori più tradotti è completato da Carlos Ruiz Zafón e Arturo Pérez-Reverte dalla Spagna, Luis Sepúlveda e Roberto Bolaño dal Cile e Javier Marías dalla Spagna.
Questa classificazione viene effettuata aggiungendo traduzioni in dieci lingue: inglese, francese, tedesco, arabo, portoghese, giapponese, italiano, russo, svedese e cinese.
Ci sono grandi differenze nelle preferenze dei lettori in base alla lingua, con alcuni degli autori più ampiamente tradotti in una lingua che non compaiono nell’elenco finale complessivo.
Così, l’autore spagnolo più tradotto in francese è Alejandro Jodorowsky dal Cile.
L’elenco delle traduzioni giapponesi è sorprendente e include il rivoluzionario cubano-argentino Che Guevara all’ottavo posto, o il teologo spagnolo del XVI secolo Luis de Granada al sesto.
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