* Il momento in cui Di María si sente a disagio e lascia il campo
angelo in maria non può finire il duello tra Juventus e Maccabi Haifa per la quarta partita del Gruppo H al Sammy Ofer Stadium in Israele. Quella mi Ha dovuto lasciare il campo 22 minuti dall’inizio del primo tempo dopo aver lanciato una lancia che gli ha causato dolore alla parte posteriore della coscia destra. Non appena ha interrotto la sua corsa a centrocampo, ha guardato il suo allenatore e ha iniziato a camminare verso l’area della panchina per fare spazio ad Arkadiusz Milik.
“Alla Juventus si teme il peggio”, avverte il quotidiano italiano La Gazzetta dello Sport. Ad annunciarlo, in attesa del referto medico ufficiale, è stato il giornalista Giovanni Albanese “Si teme un’altra sosta relativamente lunga”.
Queste preoccupazioni ovviamente dopo quanto accaduto hanno acceso una spia per la squadra argentina in quanto mancano solo 42 giorni all’esordio contro l’Arabia Saudita che si svolgerà in Stadio di Losailnella prima partita della squadra di Lionel Scaloni nel Gruppo C della Coppa del Mondo.
Questa è la seconda volta che Ángel Di María ha avuto un problema muscolare in questa stagione. L’argentino è reduce da un disturbo all’adduttore sinistro. Finora Fideo ha giocato solo 330 minuti con la maglia del Torino, collezionando 7 presenze nelle 13 partite giocate dalla squadra tra Serie A e Champions League. Con una stranezza: non ha mai completato i 90 minuti.
“Sarà valutato meglio quando la squadra tornerà a Torinoma si teme una cassa integrazione relativamente lunga”, ha proseguito il prestigioso quotidiano italiano.
Cartella medica dentro Albiceleste avere gli occhi fissi sullo studio da svolgere Paolo Dybala sapere gravità della lesione del quadricipite femorale sinistro e l’evoluzione di Lionel Messi per il dolore al polpaccio che lo ha tenuto fuori dalle ultime due presentazioni del PSG. Ma c’è anche preoccupazione per l’ampia riabilitazione in corso John Foyth a causa dell’infortunio al ginocchio e del fastidio al tendine del ginocchio sinistro su cui deve lavorare Gioacchino Correa all’Inter.
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