BRUXELLES, 7 novembre (STAMPA EUROPEA) –
La Commissione europea ha ricordato lunedì al nuovo governo italiano che i paesi dell’UE hanno un “dovere morale” e un “obbligo legale” di assistere i migranti in alto mare, indipendentemente dalle circostanze in cui queste persone vi giungono. ha sottolineato l’importanza di trovare al più presto un luogo sicuro in cui le persone soccorse possano sbarcare in ogni caso.
“Ribadiamo ancora una volta che salvare vite in alto mare è un obbligo morale e legale, nonché un obbligo legale internazionale che gli Stati membri devono rispettare”, ha affermato la portavoce della comunità per la migrazione, Anitta Hipper, dopo essere stata interrogata. una conferenza stampa a Bruxelles a causa della prenotazione dell’esecutivo Giorgia Meloni di consentire ai migranti soccorsi lo sbarco nei porti italiani.
Il portavoce ha affermato che la Commissione europea ha accolto con favore il segnale di domenica tarda del governo italiano per consentire lo sbarco di “persone vulnerabili”, anche se ha ricordato che diverse navi avevano chiesto di poter portare loro altre soccorse in alto mare. . port.sea e sto ancora aspettando una risposta.
I dirigenti della comunità “non sono responsabili del coordinamento dei dettagli” nelle operazioni di salvataggio marittimo “o dell’identificazione dei luoghi” in cui le persone soccorse dovrebbero essere lasciate, ha insistito Hipper, per chiarire che Bruxelles non indica nessuno Stato membro.
Tuttavia, ha aggiunto, i governi europei devono rispettare il diritto internazionale che richiede loro di fornire assistenza alle persone alla deriva in alto mare e hanno dimostrato l’importanza di “ogni sforzo per ridurre al minimo il tempo” affinché queste persone rimangano su navi che non possono raggiungere. suolo.
Bruxelles è consapevole che dove sbarcare dipenderà da ciascun caso, a seconda delle circostanze specifiche di ciascuna situazione, ma “incoraggia anche tutte le autorità competenti a cooperare tra loro” per offrire alle navi che hanno soccorso i migranti un porto “adeguato”. .
“Chiediamo a tutti gli Stati membri di salvare vite umane e garantire che si assumano i propri obblighi legali e permettano di salvare le persone in mare”, ha sottolineato.
Il governo italiano si è impegnato a rafforzare le politiche migratorie, con particolare enfasi sull’attività delle ONG nel Mediterraneo. Le autorità hanno consentito solo negli ultimi giorni gli sbarchi selettivi di quelli ritenuti più vulnerabili, lasciando centinaia di migranti e rifugiati nel limbo politico.
Roma ha fatto appello alla solidarietà europea e alla responsabilità dei Paesi da cui provengono le navi delle Ong. Ha anche proposto un meccanismo di ricollocazione che gli consentirebbe di condividere l’onere che, ha affermato, implica essere una porta per i migranti che cercano di raggiungere l’Europa dal Nord Africa.
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