Letta sostiene il consolidamento del PD come “alternativa” dopo la vittoria dei Fratelli d’Italia

Ciò ha dato origine a un’opposizione “ostinata e costruttiva” all’alleanza di destra che avrebbe guidato Meloni

MADRID, 6 ottobre (EUROPA PRESS) –

Il leader del Partito Democratico Italiano (PD), Enrico Letta, ha scandito il ‘mea culpa’ davanti alla dirigenza della formazione, che dopo un recente fallimento elettorale aspira a consolidarsi come “alternativa” all’alleanza conservatrice guidata da leader di estrema destra Giorgia Meloni. .

Il PD guida il blocco di centrosinistra ed è il secondo partito più votato, dietro solo a Fratelli d’Italia. L’esecutivo ha ritenuto che non fosse il risultato atteso ma nemmeno “drammatico” e aveva già visto il processo di aggiornamento dove Letta non l’avrebbe fatto.

L’ex presidente del Consiglio non si presenterà al prossimo congresso, come aveva annunciato dopo le elezioni del 25 agosto, e questo giovedì ha riconosciuto che il PD è andato alle elezioni “con un profilo incompiuto”, incapace di pretendere di essere legittimo interlocutore per le elezioni la maggioranza dovrebbe sospettare di Meloni e dei suoi principali alleati: Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.

Letta ha promesso “neutralità” nel processo di riforma, in cui ha posto dei limiti al mantenimento dell’attuale simbolo del Pd, e ha definito il consolidamento dei partiti di opposizione un “mandato per il futuro”. “Solo un partito ha vinto le elezioni: i fratelli italiani”, ha punito, secondo l’agenzia AdnKronos.

“Faremo un’opposizione ostinata e costruttiva”, ha aggiunto, anticipando che il periodo che inizia questo mese non sarebbe una “luna di miele indefinita” per il blocco conservatore, poiché il governo dovrebbe confrontarsi con la sua “profonda debolezza politica” in un complicato contesto sia internamente che esternamente, internamente e internazionalmente.

Infatti, ha avvertito che “quando il governo cadrà”, il Pd indirà “elezioni anticipate” e non un altro gabinetto di “sicurezza nazionale”, dopo che il partito sarà diventato uno dei principali sostenitori dell’Esecutivo a guida tecnocratica. Mario Draghi nell’ultimo anno e mezzo.

Alberto Baroffio

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