Italia: cosa è successo dopo il rigetto delle dimissioni di Mario Draghi – Europa – Internazionale

La crisi del Governo italiano sarà risolta mercoledì prossimo in Parlamento per ordine del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che respinto le dimissioni proposte questo giovedì dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, dopo l’incoraggiamento di uno dei suoi partner di coalizione, il Movimento 5 Stelle (M5S).

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Draghi, con la saggezza che lo ha caratterizzato, questo giovedì ha incontrato tutti i suoi ministri per informarli che ha deciso di dimettersi e porre fine al governo di coalizione nazionale che guida dal febbraio 2021, sostenuto da tutti i gruppi, tranne Giorgia Meloni. ultras. . E, poco dopo, si presenta al Palazzo del Quirinale per formalizzare le sue dimissioni da capo dello Stato, che però rifiuta.

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Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica.

Dopo settimane di tensione, giovedì è scoppiata una crisi nella sua coalizione quando uno dei suoi principali partner, M5S, ha deciso di non votare in Senato su un voto di fiducia al governo di cui faceva parte.

Il presidente del Consiglio ha avvertito che non governerà senza il M5S, nonostante la sua partenza dalla coalizione non ne impedisca la sopravvivenza, poiché continua ad avere il sostegno di una comoda maggioranza parlamentare.

Ma Mattarella, restio a ripetere il suo mandato nella più alta carica del Paese, ha risposto a Draghi che la crisi dovrebbe essere risolta in due seggi parlamentari, al Senato e alla Camera, attesi mercoledì.

Il Presidente della Repubblica non ha accettato le dimissioni e ha invitato il Presidente del Governo a essere presente in Parlamento per fornire una spiegazione e che in quella sede si è svolta la valutazione della situazione che si era fatta dopo il dibattito al Senato”, si legge nel comunicato del Capo dello Stato.

In questo modo l’ex presidente della Banca Centrale Europea, vista in Italia come una delle risorse più preziose della Repubblica, potrà verificare se ha o meno una maggioranza per raggiungere il suo obiettivo: drenare naturalmente il legislatore. periodo, vale a dire fino a marzo 2023.

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Il Presidente del Consiglio Mario Draghi.

Origine del conflitto

La Coalizione vacilla da tempo a causa del sottile editto con l’aiuto della famiglia e le aziende che sfidano l’inflazione criticate dal M5S per averlo considerato “non sufficiente” e per aver incluso il finanziamento dell’inceneritore di rifiuti per Roma.

Il problema è che il voto finale sul decreto è stato proposto come un voto di fiducia al governo, una strategia spesso utilizzata nella politica italiana per velocizzare l’elaborazione della legge, in quanto impedisce il deposito di emendamenti.

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Il M5S ha ritirato il sostegno a Draghi tra un voto di fiducia alla Camera.

E, con una mossa paradossale e contorta, Five Star ha deciso di non votare sul voto di fiducia. In precedenza, avevano avuto una disputa ben nota, data la riluttanza del M5S a continuare ad armare la resistenza ucraina.

C’è chi vede la volontà del M5S di irrompere nell’opposizione e cercare di recuperare gli elettori persi dopo i recenti urti nelle urne e di fronte all’imminente campagna elettorale.

Per tutta la giornata la politica nazionale è stata divisa tra coloro che aspirano a mantenere Draghi al potere, con o senza il M5S, e coloro che preferiscono “dare terreno all’Italia”.

Tra i primi ci sono il Partito Democratico (centrosinistra), Vivere l’Italia di Matteo Renzi e Insieme per il Futuro, la scissione dal M5S guidata dall’attuale ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. L’estrema destra Matteo Salvini, anche lui nella coalizione, ha chiesto di non aver paura delle elezioni anticipate.

Se cade il governo Draghi, l’Italia diventerà il terzo Paese, dopo Francia e Gran Bretagna

E la più grande preoccupazione che circonda il Paese è che la crisi del governo stia arrivando in un momento critico: tra l’aumento dei prezzi dell’energia, con l’inflazione alle stelle e tra le strategie per diversificare e porre fine alla dipendenza dal gas russo. dopo l’invasione dell’Ucraina.

Ma preoccupa anche a livello europeo. “Se il governo Draghi cade, l’Italia diventerà il terzo Paese, dopo Francia e Regno Unito, ad entrare in una situazione di grande difficoltà”, hanno avvertito ieri diversi partner.

È possibile che la prossima settimana Draghi ottenga il sostegno di una nuova maggioranza per continuare il governo. Al momento, solo con voci di dimissioni, la Borsa di Milano in chiusura è crollata del 3,44%.

*Con informazioni da EFE

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Elena Alfonsi

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